12 Ottobre, una data importante!
All'alba di venerdì 12 Ottobre1492, dalla "Pinta", Rodrigo di Triana gridò :- "Terra, Terra" e subito dopo, il fragore di un colpo di cannone, dette l'annuncio alle altre caravelle che l'impresa era riuscita. Dopo sessantanove giorni di navigazione, alla guida di una piccola flotta di tre vascelli, Niña, Pinta e Santa Maria, Cristoforo Colombo, nel tentativo di raggiungere via mare il Catai, arrivò, ignaro, alle isole Bahamas. Quando scese a terra, inginocchiatosi e con le lacrime agli occhi, cominciò a dire: "Te Deum laudamus! Battezzerò la prima isola San Salvador in onore di Nostro Signore che mi ha concesso di porvi piede ". La scoperta dell'America dette inizio ad una nuova Era ponendo l'Europa a confronto con uomini e mondi di culture diverse: dal Medioevo si entrò nei secoli dell'era moderna.
Nello stesso giorno in cui i coraggiosi naviganti fecero festa per la loro impresa, tra gli abitanti di Borgo Sansepolcro, si sparse la triste notizia che Piero di Benedetto dei Franceschi, il «Monarca della pittura» - come fu appellato dal concittadino Luca Pacioli-- aveva fatto ritorno alla casa del padre. Edgarda Ferri, nel suo libro "Piero della Francesca, storia e misteri del maestro della luce", così immagina il momento del trapasso:" E' il mezzogiorno del 12 Ottobre 1492. L'ora preferita delle pitture di Piero. L'ora stregata e magica, quando le ombre sono corte e i demoni tentano di fermare il mondo per sempre. E' per rompere il sortilegio che infatti, a quest'ora, suonano le campane delle chiese. Suonano anche oggi, invitando ad una comune preghiera i contadini nei campi, gli artigiani nelle botteghe, le massaie intorno ai camini. Dalla strada si leva un canto per Piero che muore". Il grande figlio del Borgo, maestro della Prospectiva, pittore della bellezza e della luce, fu sepolto in Badia.
Il12 Ottobre deve essere ricordato anche per un evento molto significativo per la nostra Nazione; infatti, nel 1946, l'Inno di Mameli fu ufficialmente dichiarato Inno Nazionale della Repubblica Italiana, in sostituzione della Marcia Reale. Scritto nel 1847 da Goffredo Mameli e musicato da Michele Novaro, divenne il Canto simbolo della Nazione, molto amato da Verdi e da tutti gli Italiani. In questo giorno di grandi ricorrenze vogliamo dedicare il nostro Inno all'immortale Piero della Francesca, al nostro amato Borgo Sansepolcro, città ricca di bellezza, custode di inestimabili opere d'arte, a tutti i borghesi e a chi è posto alla guida di uno dei luoghi più belli della Toscana e dell'Italia intera.
Donatella Zanchi
Ha lavorato come educatrice per tanti anni presso il Collegio Regina Elena di Sansepolcro. Persona dotata di un enorme bagaglio culturale, ama in maniera passionale la sua città, della quale conosce nei dettagli la lunga storia, l’evoluzione della sua società e i fenomeni di costume. Collabora con associazioni e gruppi storici nell’allestimento di eventi basati sul rigore filologico.
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