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Sansepolcro, a fine marzo la nuova asta per il marchio Cose di Lana

Quella di dicembre era andata deserta

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Si terrà a fine marzo (la data più probabile appare quella di mercoledì 28) la nuova asta giudiziaria relativa al marchio “Cose di Lana”, dopo che quella precedente del 20 dicembre scorso era andata deserta. La vendita in un lotto unico riguardava, oltre al marchio registrato e agli altri collegati – quindi “Il Granchio”, Supermaglia, Neptunia, Piero della Francesca, Royal Wool Company e Royal Company – anche i macchinari, le attrezzature e gli arredi di due unità produttive e prevedeva il vincolo obbligatorio dell'acquisto del magazzino. Il prezzo base del lotto era di un milione e 647mila euro, con la condizione del rilancio minimo pari a 10mila euro; in base a quanto risulta, il nuovo prezzo base dovrebbe essere ribassato del 20%, per cui si dovrebbe partire da un ammontare di poco superiore al milione e 300mila euro. Il ramo d'azienda interessato è attualmente gestito da Supermaglia, controllata al 100% da Cose di Lana che continuerà il contratto d'affitto. Ed è proprio Supermaglia, lo storico logo della famiglia Conti, che ha consentito il proseguimento dell'attività industriale, nonostante le obiettive difficoltà operative dovute alla procedura di fallimento in corso che l'hanno obbligata a ricorrere esclusivamente all'autofinanziamento. Ciò ha significato il mantenimento del posto di lavoro per 92 dipendenti diretti e per circa altri 350-400 fra estero e indotto. Gli sforzi compiuti hanno permesso di mantenere anche nel 2017 i livelli di fatturato raggiunti nel 2016 e la conferma di questo è data anche dalla partecipazione alla Fiera Internazionale di Pitti Uomo, massima manifestazione del settore in Italia. Da parte della direzione di Supermaglia – come già evidenziato a suo tempo – c’è la volontà di proseguire nell’attività manifatturiera seguendo i principi che in 70 anni di attività hanno sempre mosso l’azienda, i suoi fondatori e i suoi attuali titolari, ovvero da una parte le ovvie esigenze di redditività e dall’altra il senso di responsabilità sociale verso il territorio e verso le tante famiglie alle quali da tantissimo tempo garantisce uno stipendio. Nella nota di circa tre mesi fa, Cose di Lana aveva da una parte riconosciuto l’attenzione da parte dell’amministrazione comunale di Sansepolcro e dall’altra l’atteggiamento di disinteresse da parte di altre istituzioni ed entità politiche del territorio nei confronti di un gruppo imprenditoriale che ha fatto la storia economica della città e della vallata dal dopoguerra a oggi, quando i signori Elio e Angela Conti – genitori dei fratelli Renzo e Cesare – avevano avviato l’attività di produzione delle pregiate maglie. Vedremo dunque se al prossimo “appello” fissato dal giudice vi sarà qualcuno che risponderà.

Redazione
© Riproduzione riservata
06/03/2018 23:06:05


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