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Le aziende aretine presenti al Pitti Immagine Uomo

Pieno sostegno da parte di Confindustria Toscana Sud

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In corso alla Fortezza da Basso di Firenze Pitti Immagine Uomo, la più importante fiera a livello internazionale per le collezioni di abbigliamento ed accessori uomo oltre che per il lancio di nuovi progetti sulla moda maschile. Molte le aziende aretine che hanno deciso di esporre le proprie collezioni a Pitti: Soldini, Del Siena, Inghirami, Gherardi e Supermaglia, vere e proprie eccellenze del Made in Italy, apprezzate e richieste in tutto il mondo.

Soldini torna a Pitti Uomo con Antica Cuoieria, brand della tradizione calzaturiera toscana la cui mission è il ritorno all’eleganza. La collezione autunno/inverno 2019/2020 è sobria e raffinata, realizzata con materiali di pregio e con una lavorazione dei pellami di qualità.

Gherardi al Pitti presenta la nuova collezione di camicie, nel rispetto dell'eleganza e della lavorazione di qualità.

Del Siena Group sceglie Pitti per presentare le più importanti innovazioni raggiunte nei propri brand principali: Delsiena 1953 e Càrrel. Due collezioni votate all’eco-sostenibilità della produzione, all’altissima qualità delle materie prime ed alla precisione della manifattura: i materiali più pregiati trasformati in camicie nei laboratori di Sansepolcro.

Inghirami presenta a Pitti le nuove collezioni dei suoi due brand di punta: Ingram e Reporter. Ingram propone sia tessuti classici che misti cachemire e misti seta, mentre Reporter riprende capi e pattern dal passato e li ripropone in chiave moderna, abbracciando la filosofia secondo la quale le certezze ereditate dal passato ci proiettano in un futuro certo caratterizzato da contaminazioni e innovazioni stilistiche.

Supermaglia presenta la collezione autunno/inverno del marchio Bramante, incentrata sullo studio attento dei trend, la ricerca costante di tecniche di realizzazione e l’uso del triploritorto, un filato in esclusiva mondiale del brand, nato dalla collaborazione con la prestigiosa filatura Zegna Baruffa. Si tratta di un merino Extrafine, di lana australiana soffice, ondulata e finissima, realizzato con uno speciale trattamento anti-feltrante che assicura alla maglia un aspetto sempre nuovo esaltato dalla tripla ritorcitura, che previene la formazione di pilling. Ad ampliare la collezione anche una nicchia di capi, la “Linea Blu”, rivolta all’uomo dinamico, che predilige tessuti tecnici ispirati all’abbigliamento nautico e sportswear.

La presenza a Pitti di numerose imprese aretine è senza dubbio un segnale positivo e un’occasione per esporre ai buyers di tutto il mondo le eccellenze manifatturiere toscane.

“Riapre il trittico di Pitti con l’appuntamento più importante, Pitti Immagine Uomo - afferma Marco Sanarelli, Amministratore Delegato di Mely’s Maglieria e Presidente della Sezione Moda di Confindustria Toscana Sud - anche in questa occasione il nostro territorio è ben rappresentato non solo direttamente dai brand e dalle aziende ormai storiche della manifestazione, ma anche indirettamente da quelle aziende produttrici che collaborano con i marchi espositori, divenendo per essi partner indispensabili. In effetti - prosegue Sanarelli – nonostante la lunga crisi ed un 2018 non facile per alcuni settori, il territorio esprime ancora più di 1.100 aziende per oltre 10.500 occupati: dal tessile alle confezioni, dalla maglieria all’abbigliamento, dalle calzature alla pelletteria, il comparto offre una vasta gamma di prodotti rigorosamente made in Italy destinati all’esportazione. Aziende che aumentano il loro appeal prestando attenzione ai cambiamenti richiesti, come quello ambientale, e pertanto un valore aggiunto è quello di orientarsi verso un aspetto green, optando per raccolta differenziata, economia circolare, fonti di energia alternativa e risparmio energetico. Di contro, si soffre ancora per problemi atavici come burocrazia e mancanza di infrastrutture, a cui si aggiunge la mancanza di incentivi per la formazione di manodopera specializzata, atta al cambio generazionale dei collaboratori, che può essere effettuata solo in azienda, in quanto peculiare per ognuna di esse. Oggi il sostegno finanziario per questa formazione arriva direttamente dall’azienda, che accantona risorse per questo scopo ma non è sufficiente. Quindi chiediamo interventi in tal senso per poter istruire il nostro personale affinché venga mantenuto quel savoir faire che rende forte quel made in Italy che il mondo ci invidia e che ci permette di realizzare quei prodotti che saranno presenti a manifestazioni come Pitti Uomo. A livello nazionale – conclude Sanarelli – il comparto della moda rappresenta nel suo complesso la terza più grande industria del Paese con un fatturato di circa 95 miliardi e un surplus commerciale di circa 28, siamo pertanto interlocutori chiave nell’economia italiana verso i quali è doveroso realizzare interventi strutturali.”

Redazione
© Riproduzione riservata
08/01/2019 13:34:37


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