Bonus bebè potenziato e sconti per i pannolini: gli emendamenti nel dl Crescita
Il ministro Fontana: continuiamo la politica seria e concreta per il rilancio della natalità
Bonus bebè rafforzato con un importo che passerà da 80 a 110 euro mensili, che salgono a 132 euro nel caso dei figli successivi al primo, mentre resterà pari, rispettivamente, a 160 e a 192 euro mensili per i nuclei familiari con valore Isee fino a 7.000 euro annui. Lo prevede uno degli emendamenti al dl crescita contenuti nel pacchetto di modifiche presentato dal ministro della Famiglia, Lorenzo Fontana. Previste anche detrazioni del 19% delle spese per l’acquisto di pannolini, confezioni di latte, in polvere o liquido, destinati alla prima infanzia, fino a un tetto di 1.800 euro annui per ciascun minore. Le risorse arriveranno dai risparmi del Fondo per il reddito di cittadinanza: per il bonus bebè, 51 milioni di euro per il 2019, 315 milioni per il 2020 e 300 milioni per il 2021; per le detrazioni fiscali, 288 milioni nel 2020 , 464 milioni nel 2021 e 351,1 milioni nel 2022.
Il pacchetto di modifiche per la famiglia punta a rafforzare il bonus bebé elevando la soglia del valore Isee di accesso al beneficio da 25.000 a 35.000 euro annui, in modo da comprendere, si legge nella relazione, «la pressoché complessiva platea dei nuclei familiari potenzialmente interessati». Si prevede l’aumento dell’importo base dell’assegno da 960 a 1.320 euro annui fino al compimento del primo anno di età o del primo anno di ingresso nel nucleo familiare a seguito dell’adozione, fermo restando l’ulteriore incremento dell’assegno del 20% già previsto nei casi di figli successivo al primo nati o adottati nel periodo tra il 1 gennaio 2019 e il 31 dicembre 2020. Per i nuclei familiari con un Isee fino a 7.000 euro annui l’importo dell’assegno resta pari a 1.920 annui.
L’Inps provvederà al monitoraggio dei relativi oneri ed è prevista una clausola di salvaguardia con una rimodulazione dell’assegno e dei valori Isee per l’accesso al beneficio, nel caso di scostamento rispetto ai limiti massimi di spesa, pari a 255 milioni di euro il 2019, 555 milioni per il 2020 e 300 milioni per il 2021. Le modalità di erogazione saranno definite con decreto del ministro del Lavoro, di concerto con il ministro per la Famiglia.
Lo sgravio fiscale del 19% per le spese sostenute per i prodotti dell’infanzia, con un tetto di 1.800 euro annui per ogni figlio a carico, prevede anche la possibilità, qualora la detrazione sia di ammontare superiore all’imposta lorda, di riconoscere un credito di imposta pari alla metà della quota di detrazione che non ha trovato capienza. Si stima una platea annua di 1,173 milioni di bambini che hanno necessità di pannolini e latte in polvere o liquido per un ammontare di spesa annua detraibile pari a 2,111 miliardi di euro.
Tra le modifiche anche alcuni correttivi volti ad agevolare l’attività e a rendere più efficiente l’operatività di alcuni organismi della pubblica amministrazione con un riordino dell’Osservatorio nazionale sulla famiglia, dell’Osservatorio per il contrasto della pedofilia e della pornografia e dell’Osservatorio nazionale per l’infanzia e l’adolescenza. Mentre l’Osservatorio nazionale sulla condizione delle persone con disabilità passerà dai 40 attuali a 42 componenti.
Nel pacchetto sono previste inoltre modifiche al Piano di azione integrato per la prevenzione e il contrasto dei fenomeni del cyberbullismo attraverso una razionalizzazione della composizione del tavolo tecnico istituito presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, affidandone il coordinamento al Dipartimento per le politiche della famiglia che ha competenza in materia di infanzia e adolescenza. Sarà quindi il ministro delegato alle politiche della famiglia e non più il ministro dell’Istruzione a trasmettere alle Camere la relazione annuale sull’attività svolta dal tavolo tecnico.
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