Ferrini, accusato della morte di Maria Aparecida Venancio de Sousa, davanti al Gip

Pesante quadro indiziario nei suoi confronti
Terza notte in carcere per Federico Ferrini, 37 anni, l'imprenditore agricolo di Pratovecchio Stia, prosciuttaio conosciuto in tutti i mercati della provincia. Alle 9.30 con a fianco l'avvocato Gionata Giannini, l'uomo è atteso dal gip Fabio Lombardo per l'interrogatorio nell'udienza di convalida. Potrebbe avvalersi della facoltà di non rispondere, oppure esporre al giudice la sua versione dopo aver ammesso alla polizia l'omicidio di Maria Aparecida Venancio de Sousa, 60 anni, la brasiliana con cui aveva avuto una relazione e che, ha detto Ferrini, lo ricattava perché adesso lui non ne voleva più sapere e aveva un'altra donna.
Ferrini e il suo avvocato devono definire la strategia difensiva, mentre la squadra mobile ha trovato ulteriori riscontri da aggiungere al pesante quadro indiziario: anche il berretto grigio che Ferrini indossava la notte del delitto (tra 25 e 26 agosto) è stato ritrovato a casa del 37enne. Si vede nitidamente nelle immagini delle telecamere che, insieme ai tabulati, lo hanno incastrato. Intanto la Renault Scenic, i tappetini, altri vestiti sono stati consegnati al genetista Ugo Ricci per rilevare tracce di sangue della vittima. Tutto torna, per gli inquirenti della mobile guidata da Francesco Morselli e per il pm Chiara Pistolesi. Le dichiarazioni rese da Ferrini prima del fermo, però, non valgono tecnicamente in quanto rilasciate senza l'avvocato.
Federico Ferrini è accusato di omicidio volontario, per ora senza aggravanti. Ma il possesso della sbarra di ferro, con cui entra nella casa di Maria in via Della Robbia, può far scattare la premeditazione. Cosa questa che complicherebbe la sua posizione e che impedirebbe il rito alternativo che alleggerisce di un terzo la pena in caso di condanna. Per ora è stata presa per buona la sua versione e cioè che con quell'arnese (lungo scalpello o piede di porco, poi gettato in un cassonetto) prelevato tra i suoi attrezzi, voleva aprire la porta della donna qualora lei si fosse rifiutata. Ma questo non convince pienamente, dato che lei apriva a tutti e considerato il lungo appostamento di Ferrini: dalle 21 alle 3.30 in via Della Robbia.
Una volta all'interno della casa della brasiliana, il chiarimento che doveva esserci è sfociato nel delitto. Aggressione con la sbarra e poi il letto trasformato in patibolo, con la corda stretta al collo.
Incredulità e sgomento tra i tanti che conoscevano Federico Ferrini, grande lavoratore, pacifico e onesto, noto per la bontà dei suoi prodotti gastronomici del Casentino. Che in una notte di fine agosto si sarebbe trasformato in assassino. La difesa potrebbe invocare l'attenuante della provocazione (il ricatto: paga o dico che vai a prostitute e, pare, le offese: gli avrebbe detto: sei un fallito) o accreditare il raptus.
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