Battaglia di Idlib, altri cinque soldati turchi uccisi dai siriani
Colpita una base, i governativi avanzano sostenuti dai raid russi
Altri cinque soldati turchi sono rimasti uccisi nel Nord-Ovest della Siria, dopo gli otto morti la scorsa settimana. Questa volta è stata colpita dall’artiglieria governativa una base appena costruita a Taftanaz, vicino all’aeroporto militare di Idlib. Altri cinque militari sono rimasti feriti, ha confermato il ministero della Difesa. Il secondo incidente scatenerà con tutta probabilità la reazione turca. La scorsa settimana almeno 13 soldati siriani sono rimasti uccisi nella rappresaglia condotta dall’artiglieria di Ankara, e altre decine sono rimasti feriti. Il gruppo ribelle Hayat al-Tahrir al-Sham ha poi rivendicato l’uccisione di quattro consiglieri militari russi in un attentato ad Aleppo. La presidenza turca ha subito sottolineato che “i soldati turchi continueranno a servire la pace, annientando chiunque osi colpire la nostra bandiera”. L’ampiezza della reazione dipende anche però dalle trattative con la Russia. Una delegazione di Mosca è ad Ankara per trovare un nuovo compromesso per la provincia di Idlib, dopo che l’offensiva governativa, sostenuta dai raid dell’aviazione russa, ha riconquistato circa un terzo del territorio ribelle a partire dal 17 dicembre. La Turchia ha reagito con l’invio di un contingente massiccio, mai visto prima in Siria. Nel fine settimana sono entrati nel Nord-Ovest altri 300 tank e veicoli blindati, più cinquemila soldati. Il totale è salito, secondo l’Osservatorio siriano per i diritti umani, a 1240 carri e blindati e almeno 10 mila soldati.
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