Oxford vuole cancellare Omero e Virgilio per aiutare gli studenti meno preparati
Insorgono i classicisti, che sono in rivolta
L’università di Oxford vuole eliminare dai suoi programmi di studi classici la lettura delle opere di Omero e Virgilio. Sempre meno ragazzi studiano greco e latino al liceo, e non sono dunque in grado di leggere l’Iliade, l’Odissea e l’Eneide. Il consiglio dell’ateneo ne ha discusso all’apertura dell’anno accademico, accettando l’idea che le facoltà debbano adattarsi al mutamento dei tempi. Ma i classicisti insorgono: Omero e Virgilio sono la base stessa degli studi classici, eliminarli sarebbe come decidere di non fare più studiare la Bibbia nei corsi di teologia.
Attualmente il corso di Literae Humaniores di Oxford, il più antico dell’università, è diviso in due bienni: il primo è chiamato “Mods”, il secondo “Greats”. Nei “Mods”, (da Moderatori) gli studenti dovevano dimostrare di saper leggere fluentemente in latino l’Eneide e in greco l’Iliade e l’Odissea. Nei “Greats” (Grandi) si studiavano storia e filosofia del mondo greco e romano, confrontando gli antichi con i moderni. In base alla nuova proposta, la lettura delle opere di Omero e Virgilio diverrebbe facoltativa e limitata al secondo biennio. In teoria, per la prima volta dopo 900 anni, ci si potrebbe laureare in Lettere classiche a Oxford senza aver letto una riga dei due principali autori del classicismo.
Accusata insieme a Cambridge di essere una università riservata alle élite, Oxford sta da tempo rivedendo i suoi programmi per ammettere più studenti da scuole pubbliche e per rimediare alle diseguaglianze etniche e alla disparità di genere, che vede le femmine prendere voti meno brillanti rispetto ai maschi. Ma accettare meno studenti da Eton per favorire quelli delle scuole di periferia vuole anche dire avere al primo anno studenti non sufficientemente preparati ad affrontare i programmi scolastici di Oxford così come erano stati concepiti. La soluzione è abbassare la qualità dello studio per tutti?
Non lo credono molti professori e studenti, che hanno protestato e ora saranno consultati in un referendum per decidere che cosa fare. Jan Preiss, presidente dell’Oxford Latinitas Project, è deciso a battersi perché le cose restino come prima: “Rimuovere Omero e Virgilio sarebbe un errore terribile e fatale – ha detto – perché Omero è la base fondante della tradizione classica fin dall’antichità ed è impossibile sapere che cosa viene dopo di lui senza averlo prima studiato”.
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