Opinionisti Giorgio Ciofini

L’altro Gallo

L’oste nell’Albergo del Pellegrino alla Pieve di Sassaia

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Una volta faceva l’imprenditore tessile e cazzate a sfare. Ora fa l’oste nell’Albergo del Pellegrino alla Pieve di Sassaia.

L’altro Gallo

         Se ‘n giorno cambi versante, ti vesti da patito del cammino, passi Lignano a piedi fino a l’Albergo del Pellegrino, trovi l’altro versante del Gallo. È ‘n po’ come scavallare il crinale della vita, andare ‘n un altro mondo, ma da vivo sia ben chiaro e manifesto. È tutt’una scoperta ‘sto viaggio, quasi com’andare dal Bagnoro a Compostela. Lasci la machina sotto la pievina di Sant’Eugenia e pigli la pettata per Saccione, asfaltata dal sudore dei tuoi piedi  e sali a la conquista di Lignano e di te stesso sulle sue tracce. Come disse ‘n certo Einstein: tutto è relativo. ‘LGallo cercava l’assoluto sulla strada di San Giacomo e noi ‘n amico, ch’ha scavallato versante. Sulla salita ‘l cuore pompa sangue a rotta di collo e irrora ‘l cervello, come unn’era mai successo da quando, col Gallo, s’inseguiva la vita dietro ‘n pallone. “Mica unn’avrò le traveggole?” – ti chiedi guardando il cielo ch’è t’è sceso incontro, a procurarti una piacevole vertigine. Cava piede, piede metti, la scalata ti depura l’anima, ringiovanisci e rivedi le cose co l’occhi d’un citto. Di lassù si mostrano altri panorami e, acecato dal sole t’appare, tra le nuvole chiare una spada da crociato. Visioni? Realtà? Chi lo può dire. Comunque a guardare il mondo dalla croce di Lignano è tutt’un’altra cosa. Pare tutto così piccolo! Poi riguardi in terra e te tocca collaudare i freni, scendendo incontro a la Cassia Vetus, com’un vero pellegrino sull’antica via per Roma. Non poi sbagliare la strada per il Gallo, l’hospitalero. Lui t’appare con quel lenzolo da crociato, ch’oramai è armasta l’unica taglia che gli entra e tu diventi San Tommaso. Lo tasti ‘l Gallo della Biba, che si nutre di Dio e ‘ngrassa col cammino e t’accorgi ch’è un miracolo come quello che fece la nostra Madunnina del tremoto!

Ero una barca alla ricerca di un porto/ Un vascello fantasma senza una rotta/ Uno spirito e un corpo con luce opaca/ Nel Cammino ho creduto, nel cammino il mio spirito/ E il mio corpo hanno trovato, luce, pace e sorrisi/”

È l’altro versante Gallo che c’era anche prima, visto dalla parte de Rigutino. Da quando ha scavallato Lignano, ha incontrato Dio alla Pieve de Sassaia e è divento ‘n altro. “

La vedi (la Luce) e Lo senti (il Divino) quando sei solo per chilometri, La vedi e Lo senti quando preghi e guardi il cielo, il mondo ti si illumina, tu sei grande nella solitudine, hai capito che Dio è luce, esiste, solo lui poteva donarti tutto questo, l’assoluto, la pace, la rotta, la luce, la vita”.

Ipse dixit. Si proprio lui, il Gallo bombarolo, l’ex imprenditore tessile. Lo sapete che, nel vedello così cambiato, anche la nostra Madunnina ha pianto come ‘na vite tagliata? A proposito di viti. Quando, scalato il sacro monte di Lignano, semo arivi a’ l’Albergo del Pellegrino, non c’era ‘n goccio di vino. Mica si poteva mangiare co’ quel’acqua con cui a ‘Rezzo se ce sciacqua le palle, il cervo ‘n umido che l’hospitalero ciaveva divinamente preparato? Sapete allora che ha fatto ‘l Gallo? Ha preso ‘na mezzina di vin de nuvvele e ha tirato fori ‘na botte d’uvva nera così ‘nebriante, che pareva d’essere a’le nozze di Canaan. O s’era bevuto troppo di quel nettare divino?

Giorgio Ciofini
© Riproduzione riservata
25/04/2020 09:11:00

Giorgio Ciofini

Giorgio Ciofini è un giornalista laureato in lettere e filosofia, ha collaborato con Teletruria, la Nazione e il Corriere di Arezzo, è stato direttore della Biblioteca e del Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona e della Biblioteca Città di Arezzo. E' stato direttore responsabile di varie riviste con carattere culturale, politico e sportivo. Ha pubblicato il Can da l'Agli, il Can di Betto e il Can de’ Svizzeri, in collaborazione con Vittorio Beoni, la Nostra Giostra e il Palio dell'Assunto.


Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.


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