Tommaso Regi
È sempre stato ‘l dottore alternativo al Giusti, nell’Arezzo
Tommaso Regi ci ha lasciato da qualche mese. Proponiamo il pezzo a lui dedicato dal Can de Betto, in suo ricordo. Era atterrato ad Arezzo dalla Toscana dell’est. un pezzo di terra al confine con Romagna e Montefeltro e s’illustra meglio per contrasto, il metodo che oggi s’usa anche in medicina, con l’Egidio Giusti collega e storico rivale a far da liquido.
Tommaso Regi
È sempre stato ‘l dottore alternativo al Giusti, nell’Arezzo. Era l’altra opzione obbligata, per curare i piedi del pianeta Cavallino. O l’uno o l’altro. Senza l’Egidio dal Bagnoro e Tommaso da Badia Tedalda, la vecchia Unione Sportiva restava senza dottore, com’i gatti del Ponte Buriano. I due dottori, tuttavia, non potevano convivere sotto lo stesso tetto, essendo rappresentanti di due diverse scuole della medicina, che stanno ’nsieme come l’cavolo a merenda. Più scientifica e futuribile quella dell’Egidio Giusti, dimolto meno quella del Tommaso Regi che, ‘n ultima istanza, si rifa a Paracelso e a ‘la farmaceutica del Rinascimento. Come mettere d’accordo la scienza galileiana, co’le scienze occulte. Perciò il Regi arivò a fare ‘l dottore dell’Arezzo, giusto quando ‘l Giusti se n’andò col Sili al Brilli Peri, dietr’ai baffi narcisistici del Terziani. Fu ‘l dottore amaranto dell’età dell’oro, quando sull’Olimpo ancora un c’era Giove e regnava Saturno. Poi vennero l’età del rame, del ferro, del bronzo e ora siamo in quella del silicio, cioè de’la selce o del paleolitico superiore, ‘n do’ anch’i palloni sono tecnologici e i piedi de’ sasso e tra Internet, telefonini, computer satellitari, Iphone e Ipod e play station, si gioca peggio che nell’età del bronzo. Scese dunque a’Rezzo, il dottor Regi, dalle propaggini de’la Massa Trabaria, per supplire all’Egidio rifugiato a Montevarchi e fornire l’Arezzo d’un dottore alternativo, piovendo com’un meteorite dall’Alpe della Luna, ‘n do’ era stato prima di Tito Stagno e aveva trovato la pietra filosofale, che trasforma ‘l vil metallo in oro e l’acqua ‘n vino. Siccome era già tondo com’una palla, rimbalzò ‘n par di volte sul verde tappeto del Comunale, ‘ndo trovò ‘l Butali e gli raccontò della pietra filosofale, che tutto quel che tocca trasforma ‘n oro. Cos’ fu assunto d’acchito al posto de’ l’Egidio. Mai meteorite cadde da ‘lo spazio tant’a fagiolo. Il Regi curò i muscoli a novanta carati di Dell’Anno e del mitico Tovaglia, di Gennarino Ruotolo e d’Amedeo Carboni da Quarata, ma quando dall’oro si passò a’le noci del convento di frate Ciccio, sparì di circolazione co’ la su’ pietra filosofale propio nel momento del bisogno. Ce chi dice che si dette al ciclismo e chi ch’artornò nell’Alpe della Luna a pascolar le greggi avite. Comunque, dopo trent’anni, l’altro ieri l’ho arvisto al Comunale ‘n una partita dell’età del silicio, ‘n do’ l’Arezzo di Mezzanotti giocava ‘l campionato del paleolitico superiore e, ‘n tribuna, si prova lo stesso gusto ch’a esser lapidati. Siccome non fuma e Venere non gliela da più, perch’ha perso anche la pietra filosofale, oramai gli è armasto Bacco coi piaceri de’ la tavola e la vecchia passione per il football. L’altro giorno m’ha spiegato che, siccome s’era di quaresima, ‘nvece de’ praticare il digiuno prescritto, aveva preferito venire a far penitenza alla partita de’l’Arezzo. Aveva letto da qualche parte ch’a’ lo stadio si giocava ‘n calcio pane e salame e ‘l Regi sperava ‘n un panino, ìn un bicchiere amaranto e in una mirindina. Invece gliè toccata ‘na partita di calcio al silicio di Mezzanotti che, per digirilla, ci vole ‘no stomaco di struzzo, de’ quelli ch’una volta rallevava ‘l Butali e che se te’ beccano, berci che ti sentono anche da ‘n cima l’Alpe de’ la Luna.
Giorgio Ciofini
Giorgio Ciofini è un giornalista laureato in lettere e filosofia, ha collaborato con Teletruria, la Nazione e il Corriere di Arezzo, è stato direttore della Biblioteca e del Museo dell'Accademia Etrusca di Cortona e della Biblioteca Città di Arezzo. E' stato direttore responsabile di varie riviste con carattere culturale, politico e sportivo. Ha pubblicato il Can da l'Agli, il Can di Betto e il Can de’ Svizzeri, in collaborazione con Vittorio Beoni, la Nostra Giostra e il Palio dell'Assunto.
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