L’Eaut: “Se i reati verranno confermati ci costituiremo parte civile”
"Ci siamo attivati affinché venga ripristinata la piena funzionalità del cantiere"
Tempestiva è stata la presa di posizione dell’Ente Acque Umbre Toscana, dopo il sequestro da parte dei carabinieri forestali di parte del cantiere aperto per il ripristino del muro crollato il 29 dicembre 2010. È l’avvocato Luca Fanfani del Foro di Arezzo a parlare per conto dell’Eaut. “In relazione al provvedimento di sequestro dell’Autorità Giudiziaria di parte marginale del cantiere per il ripristino delle strutture cementizie della Diga di Montedoglio, l’Ente Acque Umbre Toscane, in qualità di committente dei lavori in appalto e, come tale, soggetto danneggiato da eventuali illeciti commessi dalle ditta operanti nel cantiere, valuterà la costituzione di parte civile nei confronti di terzi che dovessero essere ritenuti responsabili. Nell’attesa che le indagini facciano chiarezza e confidando che ciò possa avvenire in tempi celeri, l’Ente, per quanto nei poteri della stazione appaltante, si è immediatamente attivato affinché venga ripristinata la piena funzionalità del cantiere”.
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