Coronavirus, la Catalogna mette in quarantena 200mila persone: chiusi 38 piccoli Comuni
Intanto la cattedrale della Sagrada Familia di Barcellona riapre per medici e sanitari
La Generalitat catalana ha deciso di mettere in quarantena nelle loro case gli abitanti di 38 piccoli Comuni della provincia di Segrià, che contano circa 209.000 persone, a partire da mezzogiorno, a fronte dell'aumento dei casi di coronavirus registrati nelle ultime ore. Sono nove i focolai attivi. Lo rende noto La Vanguardia. Fino alle 16 ai residenti sarà permesso di entrare, ma da quel momento in poi sarà vietata la circolazione, ad eccezione dei lavoratori che devono spostarsi. Intanto però la cattedrale della Sagrada Familia di Barcellona riapre oggi le sue porte dopo mesi di lockdown per accogliere, in via del tutto speciale, 2.000 operatori della sanità e dell'assistenza sociale e delle forze dell'ordine, su invito: una prima fase alla quale seguirà l'apertura gratuita ai residenti e infine, in un secondo momento, al turismo. La prima fase, l'omaggio della cattedrale a chi si è adoperato in favore della cittadinanza contro il virus, avrà un seguito domani e poi l'11 e 12 luglio. A parte queste quattro date, l'apertura della cattedrale non finita di Antoni Gaudì, che è rimasta chiusa dal 13 marzo, è garantita nei mesi di luglio e agosto a piccoli gruppi di residenti, le cui 37 mila prenotazioni online il 16 giugno sono andate a ruba in cinque ore. Quanto ai turisti, nazionali e internazionali, la riapertura è subordinata all'andamento epidemiologico mondiale.
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