È morto Michael Lonsdale. Eclettico e bilingue, fu il cattivo di 007 in "Moonraker"
Lavorò con Spielberg, Welles, Truffaut e Olmi. si è spento a Parigi all'età di 89 anni
Come cattivo non aveva rivali Michael Lonsdale, lo sguardo di ghiaccio e quell'espressione indecifrabile mantenuta grazie aun corredo di barba e baffi che lo rendevano ancor piu enigmatico. E' morto all'età di 89 anni nella sua casa parigina l'attore franco-britannic che si è diviso tra teatro, pellicole impegnate e d'avanguardia, ma ha interpretato anche film di successo come "Moonraker - Operazione Spazio" (1979), dove interpretò Drax, il cattivo nemico di 007, e "Munich" (2005), diretto da Steven Spielberg. Di madre francese e di padre inglese, Lonsdale ha recitato per registi come Orson Welles, François Truffaut, Louis Malle, Luis Buñuel, Ermanno Olmi, grazie anche al fatto che fosse perfettamente bilingue e che avesse elevato ad arte il suo eclettismo. E questo gli ha permesso di collezionare molti anni di fruttuoso lavoro e ben 180 ruoli all'attivo, differenti tra loro.
Era nato a Parigi e proprio nella capitale francese aveva trascorso la prima infanzia dunque a Londra e quindi, a partire dal 1939, visse con la sua famiglia in Marocco, dove dal 1943 fu protagonista di trasmissioni radiofoniche per l'infanzia. Giovanissimo, però, si era più interessato all'arte, prima come pittore, passione che presto cedette il passo al teatro. Tornato in Francia nel 1947, incontrò il regista e attore teatrale Roger Blin, che lo avviò alla carriera sul palcoscenico. Lonsdale non ha mai fatto mistero del fatto che fosse interessato sia alla sperimentazione cinematografica, sia al blockbuster come ai film gia piu impegnati ma pur sempre di cassetta. Ecco perché é cosi difficile incasellarlo in una tipologia d'attore precisa: ha girato sia pellicole d'avanguardia (come i film di Marcel Hanoun) sia film di produzione hollywoodiana, come il gia citato "Munich" (2005) di Spielberg. Nella sua carriera ha anche recitato per registi come Orson Welles, François Truffaut, Jean Eustache, Louis Malle, Luis Buñuel, Ermanno Olmi, Jean-Pierre Mocky e Jean Eustache, così come in teatro ha affrontato con successo opere di autori contemporanei (Friedrich Dürrenmatt, Samuel Beckett, Marguerite Duras, per citarne solo alcuni) restando sempre perfettamente in parte. La popolarità gli arrivò negli anni Settanta grazie a grandi produzioni che gli dettero l'occasione di provarsi in ruoli di spessore come il memorabile "Il giorno dello sciacallo" di Fred Zinnemann del 1973. Nel 2011 vinse il César per "Uomini di Dio" di Xavier Beauvois, film sull'uccisione dei padri di un convento in Algeria da parte di fondamentalisti islamici.
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