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Violenza sulle donne, Conte: durante il lockdown casi triplicati

Il premier: sul lavoro si gioca una partita decisiva per il contrasto

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«A causa delle misure limitative» durante l'emergenza Covid «abbiamo involontariamente creato profondo disagio» che ha contribuito ad un aumento dei fenomeni di femminicidio, «triplicati durante il lockdown», arrivando ad «un caso ogni due giorni. Anche a fronte di un calo degli omicidi». A spiegarlo è il premier Giuseppe Conte durante un incontro al Senato sui centri antiviolenza. «Il governo è impegnato nella implementazione di azioni positive per le donne, anche per contrastare il dato che mette in luce il triste primato dell'Italia in quanto a disoccupazione femminile. E' infatti anche su questo terreno che si elabora una strategia concreta per combattere la violenza di genere. Ci sono infatti fattori indiretti che non sono irrilevanti» per contrastare la violenza sulle donne e quello della «lotta alla disoccupazione femminile gioca una partita importante». 

Bene il Codice Rosso, ma la strada è ancora lunga
«Alcuni dati mostrano che qualcosa comincia a funzionare meglio che in passato, ma siamo consapevoli che il Codice Rosso non è e non può essere una panacea. I dati sui femminicidi ci dicono che il percorso da fare è ancora lungo. Il Codice è solo un tassello, importante e fondamentale, che riguarda il momento in cui la violenza è già avvenuta. Non basta: un intervento serio richiede tempo, un approccio sinergico e la consapevolezza che la strada per invertire la rotta darà i suoi frutti, ma nel tempo. Questa è la strada che come governo ci impegniamo a percorrere». «Un anno fa il Codice Rosso diventava legge - ha ricordato Conte -: un insieme di norme scritte con il contributo fondamentale delle associazioni che da ogni giorno da anni si occupano delle vittime di violenza di genere per porre rimedio a una serie di limiti del sistema normativo che si era mostrato inadeguato. In passato le donne che avevano trovato la forza di denunciare il loro carnefice rimanevamo inascoltate. Abbiamo voluto offrire alle vittime di violenze fisiche ma anche psicologiche la certezza di un aiuto, che le mani verranno afferrate, che ci sarà chi in tempi brevi si occuperà di loro. E oggi a distanza di un anno e alla vigilia della Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne, che si celebra il 25 novembre, è tempo di tracciare un primo bilancio della sua efficacia».

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
24/11/2020 19:52:22


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