L'aeroporto di Perugia apre verso nuove rotte
Nel prossimo triennio è fissata una crescita dei ricavi del 43,96%
L’aeroporto di Perugia manifesta alcune problematiche dovute al Covid e alla vicenda FlyVolare, dove 250mila sembrano ormai persi. La Sase, società di gestione dell’aeroporto San Francesco, chiede quindi ai soci il versamento delle quote e apre verso nuove rotte. Il piano prevede Londra Stansted, Catania, Palermo e Trapani annuali e Charleroi, Bari-Brindisi (dal 2023), Barcellona-Girona (dal 2024) e Lamezia Terme (dal 2022) stagionali: tutti con Ryanair. Confermati Rotterdam con Transavia, Vienna con Lauda Air stagionali, Tirana con Albawings annuale. Bucarest annuale. E poi il piatto forte: Monaco con Air Dolomiti, annuale, 4 volte a settimana, a partire dal prossimo anno. Monaco apre a tutto il mondo – dichiara il presidente Panato - Lufthansa e i collegamento con gli Stati Uniti, permetterebbe di incrementare molto l’incoming. Oltre al turismo tedesco. E’ proprio la vocazione turistica dell’Umbria che l’aeroporto deve sfruttare e implementare. Nel piano però c’è tutto un capitolo “rischi”, legato al Covid, con i dati sul traffico crollato nel 2020. E previsioni nefaste in caso di altre ondate oltre al nodo Ryanair. Il San Francesco come tutti gli aeroporti secondari non riveste per le compagnie una rilevanza strategica quindi non è possibile escludere che Ryanair possa decidere di variare le tratte operate, ridurre significativamente la propria presenza o cessare i voli sull’aeroporto ovvero che in futuro il predetto accordo possa non esser rinnovato in tutto o in parte. Al momento - come per altri 12 scali - la società ha sospeso i voli su Perugia.
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