Iran: ong, '267 esecuzioni nel 2020, anche 9 donne'
Calo costante da cinque anni
Sono 267 le condanne a morte eseguite nel 2020 in Iran, comprese quelle di 9 donne e 4 condannati per reati compiuti quando erano minorenni. Lo indica l'ultimo rapporto delle ong Ensemble contre la peine de mort (Ecpm) e Iran Human Rights (Ihr), secondo cui la Repubblica islamica "ha continuato ossessivamente a eseguire condanne a morte", nonostante la situazione "eccezionale" legata alla pandemia. Le cifre sono però le più basse dal primo monitoraggio di queste associazioni, risalente al 2008, e mostrano un costante calo dopo il picco di 972 esecuzioni del 2015, dovuto in parte a un alleggerimento delle pene per reati di droga. L'Iran resta tuttavia il Paese con il più alto numero di condanne a morte eseguite in rapporto alla popolazione. Secondo il direttore di Epcm, Raphael Chenuil-Hazan, la stretta delle autorità di Teheran riguarda anche il dissenso politico, come nel caso dell'impiccagione del giornalista Rouhollah Zam, ma il sostegno popolare alla pena capitale è in calo, come dimostrerebbero alcune recenti campagne social e il numero di "perdoni" accordati da familiari di vittime - almeno 662 nel 2020 -, che secondo la tradizione islamica autorizzano una commutazione della pena.
Commenta per primo.