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La sorella di Patrick Zaki: “Mio fratello sta male, non riceve né cure, né vaccino”

Marise Zaki lancia un appello per il ritorno del congiunto in Italia: «Bologna gli manca tanto»

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Patrick Zaki «non riceve farmaci adeguati, non è stato visitato da uno specialista e non gli è stato somministrato il vaccino, nonostante soffra di asma». A dirlo è Marise Zaki, sorella di Patrick, a poche ore dall'ennesima udienza per il rinnovo della custodia cautelare dello studente egiziano prevista per oggi al Cairo. 

Sulla vaccinazione di Zaki non sono stati fatti passi avanti, ha detto la sorella, «non ci preoccupa solo l'asma, che resta comunque grave e lo rende ancora più vulnerabile al coronavirus. Negli ultimi quattro mesi il suo dolore alla schiena si è aggravato dal momento che non è stato sottoposto ad una terapia adatta. Inoltre è molto dimagrito», «soffre di ansia e depressione, a seconda della situazione. È sempre stato una persona molto energica e attiva. Non è abituato a stare seduto senza fare nulla per giorni». A Patrick, prosegue la sorella «manca tantissimo Bologna, incontrare i suoi amici e stare con noi, la sua famiglia, senza restrizioni. Gli mandiamo tanti libri, ultimamente gliene ho fatti avere anche in italiano in modo che non dimentichi la vostra lingua, quella in cui ha studiato e in cui spera di tornare presto ad esercitarsi dal vivo».

«Mio padre è stato in ospedale il mese scorso. È molto angosciato per Patrick e questo ovviamente aggrava le sue condizioni di salute. Come famiglia abbiamo alti e bassi ovviamente. Siamo delusi e scoraggiati perché Patrick sta affrontando questa prigionia così lunga senza alcun motivo», prosegue Marise Zaki. Il 16 giugno il fratello compirà 30 anni. «Spero ovviamente di poter festeggiare con lui nella nostra casa a Mansoura, da dove manca da più di un anno», ha detto Marise, «E di vederlo di nuovo felice come era, con il suo bel sorriso. Più di tutto però gli auguro di tornare nella sua Bologna a studiare, perché so essere questo il suo desiderio più grande: imparare e crescere. E non credo proprio che questo sia un crimine».

 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
01/06/2021 14:02:48


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