Inchiesta Coingas: Staderini spiega il "metodo Arezzo" durante un'intervista a RaiTre
L'ex presidente dichiara che nel processo verranno fuori cose ancora più imbarazzanti
Sergio Staderini, ex presidente di Coingas, ora imputato e accusatore, racconta la sua verità al giornalista Valter Rizzo di RaiTre, definendo quando successo il “metodo Arezzo”. Staderini si definisce un “collaboratore di giustizia” e nell’intervista spiega di essersi messo “di traverso” quando “ad un certo punto le strategie non me le facevano controllare”. Come in aula e nei verbali, Staderini chiama in causa il sindaco Ghinelli, l'assessore Merelli e il presidente di Estra Macrì e spiega le consulenze allo studio legale Olivetti Rason, propiziate, dice, da Macrì. Rason gli aveva risolto un problema sul lavoro e affascinato, seguì l’input. Poi diventò ingombrante. Ma cosa legava Macrì a Olivetti Rason? “Amicizia e interesse”. E Ghinelli perché si sarebbe adoperato per rimuovere il no dai sindaci di Coingas sulle consulenze? Staderini risponde alla Rai che il sindaco “era interessato a fare il governatore della Toscana” e gli servivano sponde giuste, buona stampa. Il sindaco in Consiglio comunale, ha invece affermato che suo unico interesse era che Coingas non si bloccasse per la mancata approvazione del bilancio: sarebbe stato un danno alla città perché la spa veicola i dividendi di Estra. Staderini parla poi della cimice nell’ufficio, parla di Scopelliti che entrava negli affari di Coingas, di servizi segreti. Quando il giornalista gli chiede se ha paura, Staderini risponde cosi: "Non ho più paura di niente, questo sistema mi ha strappato la mia dignità, sono pronto a combattere tutte le battaglie. Verranno fuori altre cose anche più imbarazzanti".
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