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Svezia, sfiduciato il premier Lofven: il governo cade sulla questione degli “affitti calmierati”

E’ la prima volta che accade nel Paese scandinavo

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Il primo ministro socialdemocratico, Stefan Lofven, è stato sfiduciato dal Parlamento svedese. Il governo è caduto, ed è la prima volta che accade nel Paese. L’estrema sinistra insieme con i neofascisti hanno votato la fiducia sull’onda della questione degli affitti calmierati dallo Stato, minacciata dallo stesso Lofven. Il premier - che si era alleato con Liberali e Verdi, e con in più l’appoggio esterno della sinistra – aveva aperto all’idea di seguire da adesso le leggi del mercato per tutte le nuove abitazioni. Un’inversione di tendenza che ha scatenato lo scontro politico.

Ora Lovfen ha una settimana di tempo per rassegnare le dimissioni o convocare nuove elezioni. Improbabile si arrivi direttamente a una nuova coalizione, anche perché sia i conservatori sia i cristiano-democratici hanno dato sostegno alla mozione di sfiducia. La sfiducia è stata votata da 181 deputati su 349. A votare a favore, dopo che il Partito della Sinistra ha ritirato l'appoggio esterno all'esecutivo proprio in seguito alla polemica sulla liberalizzazione dei prezzi degli affitti delle case di nuova costruzione, sono stati il partito nazionalista dei Democratici Svedesi, che ha proposto la mozione di sfiducia, e la destra (partito conservatore dei moderati e cristiano-democratici), ai quali si è aggiunto l'ex Partito Comunista.

Arrivato al potere nel 2014, Lofven ha dimostrato negli ultimi anni una grande capacità di sopravvivenza alle crisi politiche. Il suo secondo governo si era insediato il 21 gennaio 2019 dopo mesi di instabilità seguiti all'inconcludente esito delle elezioni del settembre 2018, quando il boom dei Democratici Svedesi aveva reso complicato costituire una maggioranza che li escludesse. Il partito socialista di Lovfen è andato al governo con i Verdi e i Liberali, un esecutivo di minoranza che aveva ricevuto l'appoggio esterno del Partito della Sinistra, in seguito diventato sempre più insofferente nei confronti delle riforme economiche di stampo liberale varate dall'esecutivo.

Il Partito della Sinistra aveva già minacciato in passato di revocare l'appoggio a Lovfen in assenza di un cambio di marcia sul fronte economico. Se Lovfen, che ha convocato una conferenza stampa, decidesse di dimettersi, sarà il presidente del parlamento ad avviare le trattative per trovare un nuovo premier. 

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
21/06/2021 14:11:36


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