Come si vota il 3 e 4 ottobre?
Dalle preferenza al voto disgiunto: le differenze tra i vari comuni
Il giorno della verità si sta avvicinando, i vari candidati dei comuni chiamati alle urne, avranno circa due settimane di tempo per fare campagna elettorale: dopo la mezzanotte di venerdì primo ottobre, scatterà il silenzio elettorale. Gli elettori avranno a disposizione una sola scheda, a prescindere se abita in un comune con una popolazione superiore o inferiore ai 15 mila abitanti. Nei Comuni con più di 15 mila abitanti i cittadini si troveranno di fronte una scheda con i nomi dei candidati sindaco e sotto la o le liste che l’appoggiano con a fianco uno spazio bianco. A questo punto le opzioni possibili sono tre: barrare solo il simbolo della lista, assegnando così in modo automatico il voto anche al candidato sindaco; tracciare un segno solo sul nome dell’aspirante primo cittadino (in questo caso nessun voto sarà assegnato alla lista) oppure mettere una X sulla lista e scrivere il cognome del candidato consigliere preferito. Nei comuni oltre i 5 mila abitanti si potrà anche assegnare la doppia preferenza di genere, scrivendo i cognomi di due candidati della stessa lista purché di sesso diverso. In realtà c’è una quarta ipotesi, quella del voto disgiunto: un elettore cioè può scegliere un candidato sindaco e una lista a lui non collegata, anche assegnando due preferenze. Nei comuni sopra il 15mila abitanti al candidato sindaco per vincere serve il 50 per cento più uno dei voti, altrimenti si va al ballottaggio del 17 e 18 ottobre.
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