Novembre é il mese del "Vino Novello"
In Italia ne vengono prodotte circa 4 milioni di bottiglie
Con circa 4 milioni di bottiglie, arriva il vino novello nelle nostre tavole. Il vino novello viene consumato soprattutto in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste in fiere e sagre che quest'anno son tornate dopo la fase acuta della pandemia Covid. Leggero e con bouquet aromatico, il 'vino da bere giovane' deve le sue caratteristiche al metodo di vinificazione utilizzato messo a punto dal ricercatore francese Michel Flanzy ed è fondato sulla fermentazione carbonica di grappoli integri di uve che vengono poi spremute a distanza di una decina di giorni per un vino delicato che di solito si attesta sugli 11 gradi ma che può raggiungere anche i 12. La produzione del vino novello in Italia è iniziata verso la metà degli anni '70, dopo che in Francia, considerata la madre dei novelli, i vignaioli francesi della zona di produzione del Beaoujolais, per superare una stasi di mercato, misero sul mercato il Beaoujolais nouveau per valorizzare il loro vino prodotto con uve Gamay, meno pregiato dei grandi rossi di Bordeaux e Borgogna. Il vino novello Made in Italy basato invece su uve Dop e Igp ha quindi registrato lungo la Penisola una rapida espansione per poì diminuire progressivamente con un calo della produzione di oltre il 30% negli ultimi 10 anni. All'origine del calo di produzione, una serie di fattori, a partire dalla limitata conservabilità, che ne consiglia il consumo nell'arco dei prossimi 6 mesi fino alla tecnica di produzione, la macerazione carbonica, che è più costosa di circa il 20% rispetto a quelle tradizionali. La tradizione vuole che l'apertura del vino novello si festeggi a San Martino, l'11 novembre. giorno in cui tradizionalmente i contadini chiudono e fanno il bilancio di un anno di lavoro
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