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Francia, mai così tanti casi (525.000) ma dal 2 febbraio niente più mascherine all’aperto

Austria: ok del Parlamento all’obbligo vaccinale per tutti dai 18 anni in su

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Il parlamento austriaco – primo in Europa – ha detto sì all’obbligo vaccinale per tutti dai 18 anni in su. Il provvedimento entrerà in vigore dal 1° febbraio. La discussione alla Camera bassa del Parlamento in Austria  si è svolta nel tardo pomeriggio. All’esame dell’aula la proposta di legge per rendere il vaccino contro il covid obbligatorio, all'inizio di febbraio, per tutti gli adulti. Il ministro della Salute, Wolfgang Mückstein, è intervenuto in sostegno della vaccinazione che ha definito un atto di solidarietà. «Più persone si vaccinano, meno moriranno per la pandemia di coronavirus», ha dichiarato. La proposta è sostenuta da una chiara maggioranza. Anche la leader dell'opposizione, l'epidemiologa Pamela Rendi-Wagner, sostiene il progetto. «Le vaccinazioni salvano vite umane. La vostra e quella degli altri», ha dichiarato. Per incentivare la campagna vaccinale, il disegno di legge stanzia circa un miliardo di euro. 

In Francia super green pass dal 2 febbraio
Entrerà in vigore lunedì prossimo, il 24 gennaio, il "pass vaccinale" francese, equivalente al super green pass italiano, che prenderà il posto del "pass sanitario", che poteva essere attivato anche senza vaccinazione ma con un tampone negativo. Lo ha annunciato il primo ministro, Jean Castex, in diretta tv. Quanto al calendario sulla revoca delle restrizioni, il 2 febbraio verrà eliminato l'obbligo di mascherine all'esterno, l'obbligo di smart working e cadranno i limiti di pubblico negli stadi e nelle sale di spettacolo. Decisione che sconcerta, a fronte dei 525.000 casi registrati oggi, il record dall’inizio della pandemia. 

Johnson verso l’allentamento delle restrizioni
È atteso che il premier britannico, Boris Johnson, annunci a breve un allentamento delle restrizioni del piano B per il coronavirus in Inghilterra, mentre è ancora nella bufera per il «partygate» e lotta per salvare la sua posizione. In mattinata le consultazioni di Johnson con i ministri per analizzare i dati sul Covid-19, poi sono attese dichiarazioni alla Camera dei Comuni. Gli annunci giungeranno mentre continua a crescere il pressing su Johnson per feste tenute a Downing Street e in altre sedi del governo nel 2020 e nel 2021. L'emittente britannica Sky News ricorda che le restrizioni del cosiddetto piano B, che sono state introdotte prima di Natale nel mezzo della diffusione della variante Omicron e dovrebbero scadere il 26 gennaio, includono le linee guida per lavorare da casa, i pass Covid e l'uso obbligatorio delle mascherine in negozi e trasporti pubblici. Secondo quanto riporta Sky News, l'orientamento per il lavoro a distanza potrebbe essere revocato, mentre resterebbe in vigore l'obbligo di usare le mascherine. 

La Scozia si riallinea a Inghilterra
Il governo locale di Edimburgo, competente in materia sanitaria in forza della devolution britannica, si riallinea a quello centrale di Londra sull'emergenza Covid annunciando la revoca di gran parte delle restrizioni extra imposte in Scozia il mese scorso per far fronte all'impennata di contagi alimentati alla variante Omicron in misura più severa da quanto deciso dal gabinetto di Boris Johnson in Inghilterra: di gran lunga la maggiore nazione del Regno Unito. A renderlo noto è stata oggi la first minister scozzese, e leader degli indipendentisti dell'Snp, Nicola Sturgeon, formalizzando a partire dal 24 gennaio la riapertura dei locali notturni, la fine dell'obbligo di distanziamento e la revoca delle restrizioni ripristinate nelle ultime settimane sul numero di presenze ammesse a eventi come partite di calcio, competizioni sportive, concerti, spettacoli. Sturgeon ha evocato un calo significativo" dei contagi su base settimanale e ha aggiunto: "Abbiamo svoltato l'angolo dell'ondata Omicron". Resta invece per ora in vigore l'indicazione di sottoporsi a test antigenici prima di incontri collettivi. Le autorità indipendentiste scozzesi, come quelle laburiste del Galles, avevano scelto una strategia più restrittiva contro Omicron rispetto a quanto deciso per l'Inghilterra dal governo centrale Tory di Boris Johnson, che si è limitato a scommettere su un'accelerazione record delle terze dosi booster del vaccino, a reintrodurre l'obbligo della mascherine nei luoghi pubblici affollati, a raccomandare il ritorno allo smart working ove possibile e a introdurre un micro Green Pass per il solo accesso a discoteche o eventi di massa. Una strategia restrittiva che non si è mostrata peraltro più efficace di fronte a questa variante, in calo ora anche in Inghilterra dove Johnson intende abolire dal 26 gennaio pure il mini Green Pass e il lavoro da casa.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
20/01/2022 21:56:39


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