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"Fermate subito i lavori, la pala eolica a Badia Tedalda non la vogliamo"

Il comitato "no pala" scrive di nuovo alla Procura di Arezzo. "E' l'ultima ratio"

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I lavori sono iniziati oramai da qualche settimana, seppure la nuova pala eolica stenta ancora ad essere digerita dai cittadini di Badia Tedalda. Al momento è stata gettata la base, seppure tra qualche giorno il “mostro eolico” – così è stato definito – probabilmente si alzerà in piedi sulla collina che sovrasta la galleria lungo la 258 “Marecchiese”. Qualcosa, però, non va: sono state raccolte delle firme nel passato per impedirne la sua realizzazione, ma nulla, n’è nato poi un comitato che lo scorso settembre presentò pure un esposto in Procura ad Arezzo. A che punto siamo? Da una parte il cantiere è stato aperto con la base oramai pronta con tanto di micropali già gettati e che ha visto lavorare una ditta del posto, dall’altra i cittadini alzano la voce ed una nuova missiva è arrivata sopra il tavolo della Procura di Arezzo. “Mi permetto di inviarle questa lettera come ultima ratio sperando di scongiurare lo scempio del ‘mostro eolico’ – scrive Bruno Bondi che a suo tempo aveva presentato l’esposto in Procura ad Arezzo e fa ovviamente parte del comitato ‘no pala’ – che sta sorgendo a ridosso del centro abitato di Badia Tedalda. Faccio riferimento all’esposto presentato in data 30 settembre 2021 del quale, salvo errori, non ho ancora avuto alcun riscontro”. Una pala enorme, quindi, che dovrebbe produrre corrente elettrica per poi essere immessa nella linea principale che attraversa tutta la dorsale appenninica con il traliccio che dista davvero pochi metri. Il comitato è ovviamente contrario a tutto ciò: una ‘torre’ alta un centinaio di metri in grado di produrre 975 kilowatt di potenza; molti sono convinti che proietterà la propria ombra fino alla piazza del paese creando un impatto visivo e sonoro assolutamente deleterio per tutto il territorio. Un luogo però, il “Poggio dei Prati” appetibile dalle grandi società che operano in tale settore tantoché qualche anno fa nelle alture di “Poggio Tre Vescovi” i cittadini avevano detto no alla costruzione di un enorme parco eolico. A suo tempo fu davvero un fulmine a ciel sereno poiché la questione, che gode di autorizzazione regionale, passò quasi in secondo piano agli enti locali in piena pandemia. “A nome del comitato – conclude Bruno Bondi - in attesa delle sue decisioni (il riferimento è alla Procura, ndr), valuti almeno la sospensione momentanea dell’opera per scongiurare questo scempio alla nostra piccola comunità”. Una questione certamente delicata che sta facendo registrare anche qualche grattacapo all’amministrazione comunale targata Alberto Santucci, il quale è comunque sempre stato vicino alla propria popolazione ascoltando anche le parole del comitato. A questo punto da una parte c’è la Procura di Arezzo che deve risponde ancora all’esposto presentato dal comitato, dall’altra una ditta che sta lavorando a testa bassa e che vuole portare a compimento il progetto quando prima per iniziare a produrre elettricità e quindi avere i primi introiti. 

Redazione
© Riproduzione riservata
07/06/2022 18:23:41


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