Salute & Benessere Malattie

Estate e allergie, i consigli degli esperti

Il rispetto di alcune semplici regole può fare la differenza e in molti casi può salvare la vita

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Mare, sole e voglia di divertimento. Purtroppo, però, il relax della bella stagione può essere messo a dura prova da inconvenienti come le allergie estive. Con il termine allergie si indicano delle risposte immunitarie esagerate del sistema immunitario conseguenti al contatto con sostanze generalmente innocue chiamate allergeni. Un allergene, che può penetrare nell'organismo attraverso il respiro, con le punture degli insetti o mediante l'ingestione, scatena la cosiddetta reazione allergica. Differenti sono le manifestazioni della stessa: da una banale orticaria al ben più temibile shock anafilattico. Le allergie estive sono molto più diffuse di quanto si possa credere. Scopriamo insieme come riconoscerle e cosa fare per stare meglio.

Creme solari, profumi, oli, tessuti particolari. Sono tante le sostanze con le quali la pelle, già sensibilizzata da fattori quali sole, vento e salsedine, viene a contatto durante la bella stagione. Una delle allergie estive maggiormente insidiose è la dermatite allergica da contatto. Si tratta di uno stato flogistico cutaneo conseguente ad una reazione di ipersensibilità di tipo cellula-mediata indotta dal contatto, appunto, con uno o più allergeni. Esistono fattori predisponenti tra cui la concentrazione delle sostanze irritanti, la resistenza cutanea individuale (più debole negli anziani e nei bambini), una precedente diagnosi di dermatite atopica.

Il principale sintomo della dermatite allergica da contatto è il prurito intenso che induce il soggetto a grattarsi fino a provare vero e proprio dolore. Nelle forme acute sono altresì presenti vescicole sierose, eritema, edema e desquamazione. Quando il contatto con l'allergene si protrae nel tempo, la cronicizzazione del disturbo si manifesta con ragadi e placche ispessite.

La terapia prevede l'applicazione topica di corticosteroidi. Gli antistaminici servono a contrastare il prurito e gli antibiotici locali vengono prescritti solo quando sono presenti vescicole bollose con tendenza a infettarsi. La dermatite allergica da contatto può essere prevenuta mediante l'adozione di semplici regole:

  • testare sempre un prodotto quando lo si usa per la prima volta;
  • idratarsi e spalmare creme idratanti che preservano il film idrolipidico della pelle;
  • mangiare frutta e verdura: le vitamine rafforzano il sistema immunitario.

Tra le allergie estive non devono essere sottovalutate quelle provocate dalle punture degli insetti. Innocue nella maggior parte delle persone, in alcuni individui possono dar luogo a conseguenze anche gravi. Solitamente una normale reazione ad una puntura di api, vespe, calabroni o formiche rosse causa dolore, arrossamento e gonfiore della zona colpita. Certi soggetti particolarmente sensibili, però, possono trovarsi a dover affrontare una reazione estesa, grave e duratura che si manifesta con:

  • orticaria;
  • asma;
  • angioedema.

La conseguenza più pericolosa è lo shock anafilattico, una grave sindrome clinica la cui sintomatologia compare da pochi secondi a oltre un'ora dopo il contatto con l'allergene. Un capitolo a parte meritano le punture delle meduse che comportano eritema, bruciore, dolore, prurito, formicolio, bolle e pomfi.

Anche in questo caso la prevenzione è fondamentale. Essa si basa sul rispetto di semplici norme che possono davvero fare la differenza:

  • evitare l'uso di profumi che possano attirare gli insetti;
  • evitare di camminare scalzi sui prati;
  • evitare di indossare indumenti dai colori accesi;
  • coprirsi adeguatamente se si deve trascorrere molto tempo in mezzo alla natura.

Con il bel tempo la voglia di pranzare o di cenare al ristorante è una costante. Quando si è fuori casa, tuttavia, può capitare che l'attenzione venga meno e che non ci si accorga di ciò che è esattamente presente nel piatto. Ecco, dunque, che fra le allergie estive sono assai diffuse quelle alimentari (ben il 2-7% della popolazione). Anche in questi casi il sistema immunitario riconosce come estraneo un determinato cibo e, di conseguenza, scatena una serie di reazioni avverse.

La FAO (Food and Agricolture Organization), in collaborazione con la Commisione Europea ha stilato una lista degli alimenti maggiormente allergenizzanti: molluschi, uova, arachidi, fragole, kiwi, banane, melone, avocado, sedano, castagne, latte, soia e noci. Il disturbo non deve essere confuso con l'intolleranza alimentare, una problematica meno grave che non coinvolge il sistema immunitario, bensì il tratto gastrointestinale. Le allergie alimentari comportano i seguenti sintomi:

  • orticaria;
  • eczema cutaneo;
  • prurito alla faringe e al cavo orale;
  • dolore addominale;
  • diarrea;
  • nausea e vomito;
  • emicrania;
  • vertigini;
  • svenimenti;
  • gonfiore delle labbra, della lingua e del viso;
  • asma;
  • congestione nasale;
  • difficoltà respiratorie.

Poiché le allergie alimentari possono portare ad uno shock anafilattico, la prevenzione è fondamentale. Quando si fa la spesa è sempre bene controllare le etichette degli alimenti e al ristorante, invece, è opportuno comunicare tempestivamente allo staff le proprie esigenze.

Notizia e foto tratte da Il Giornale
© Riproduzione riservata
11/08/2022 12:10:46


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