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Città di Castello, approvata a maggioranza variazione di bilancio e modifica del DUP

L'assessore Mariangeli: “Il bilancio 2022 impostato sugli assi della tutela dei cittadini"

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Con i 13 voti favorevoli di Pd, Psi, Lista Civica Luca Secondi Sindaco, i due voti contrari di Castello Cambia e Castello Civica, le due astensioni di Civici x Città di Castello e Lega, il consiglio comunale ha approvato una nuova variazione al bilancio di previsione 2022-2024 e la relativa modifica della parte finanziaria del Documento Unico di Programmazione 2022-2024. La variazione a valere sull’esercizio finanziario 2022 prevede un incremento delle entrate per circa 554 mila euro e un incremento di uscite per 1 milione 282 mila euro, con applicazione di avanzo libero, vincolato e accantonamenti per 727.969,82 euro. “Il bilancio 2022 è stato impostato sui tre assi della tutela dei cittadini, della salvaguardia dei servizi e della promozione dello sviluppo della città, ma per la situazione che si è venuta a creare a livello nazionale e internazionale non ha potuto trascurare la difficoltà di fare programmazioni al cospetto delle incertezze a cui siamo esposti e degli aumenti dei costi energetici, che solo in questa variazione comportano per energia elettrica e gas metano 640.910 euro in più per la casse comunali”, ha sostenuto l’assessore al Bilancio Mauro Mariangeli, sottolineando come “la variazione proposta, ultima di un ciclo iniziato nei mesi precedenti, testimoni la complessità della gestione finanziaria dell’ente in questa fase storica, ma non possa far dimenticare tutto quello che l’amministrazione ha messo in campo”. “La manovra di bilancio 2022 se abbiamo memoria storica è iniziata col 50 per cento di sconto sull’occupazione di suolo pubblico per i commercianti e i mercati cittadini per rilanciare il centro storico, con circa 200.000 di sgravi previsti, ed è stata caratterizzata da altri sconti importanti sui costi della pubblicità e da nessun aumento dell’IRPEF, nessuna chiusura di impianti sportivi, con le tariffe di Polisport per nuoto e tennis che, seppur in parte aumentate, restano tra le più basse, se non le più basse in Umbria”, ha spiegato Mariangeli, che ha ricordato “i 50.000 euro inseriti per i danni alluvionali di settembre, a fronte di nessun contributo della Regione, e le variazioni delle risorse a bilancio rese necessarie dai finanziamenti dal PNRR, che quindi sono finalizzate allo sviluppo della città”.  Nell’illustrare la variazione di bilancio, l’assessore ha dato conto tra gli altri interventi degli accantonamenti relativi al fondo per i rinnovi contrattuali per 372.800 euro a copertura del rinnovo al contatto dei dipendenti firmato nei giorni scorsi al Ministero, segnalando come dell’avanzo libero da 2 milioni 403.566 euro, già applicato per le altre variazioni per 2 milioni 78.397 euro, vengano utilizzati i rimanenti 325.169 euro per fronteggiare parte delle maggiori spese per gli incrementi dei costi energetici. Mariangeli ha quindi fatto presente l’intervento per la rimodulazione delle entrate, secondo le proiezioni effettive per fine dicembre, che hanno riguardato in particolare le minori risorse per 150.000 euro di alienazioni diritti di superficie e aree PIP, per 147.000 di alienazioni di terreni, per 215.000 di trasferimenti da disagio ambientale per la discarica di Belladanza, di 50.000 proventi da servizio gas metano e di 45.000 dal canone unico per pubblicità e affissioni. A compensare i tagli sono stati solo in parte i 130.000 euro di contributo statale per maggiori costi energetici, i 133.000 euro dal recupero dell’evasione e i 30 mila euro dal ravvedimento dell’Imu, i 50.000 di concessioni cimiteriali e le riduzioni di spesa per 260.000 sui premi delle assicurazioni in base alla conclusione della relativa gara ed alla revisione delle regolazioni contabili sottostanti, i 133.000 di progetti nel settore turistico, sviluppo economico, servizi di custodia e ausiliari, i 55.000 euro nel sociale, i 40.000 euro nei servizi di digitalizzazione degli archivi urbanistici. Sul versante degli investimenti, Mariangeli ha evidenziato che la variazione di bilancio darà risposta a tre interventi importanti con le integrazioni dei finanziamenti che si sono rese necessarie anche a causa dei rincari delle materie prime: i lavori alla scuola primaria di San Filippo (+ 200.000 euro); i lavori alla scuola dell’infanzia di Montedoro (+ 100.000 euro); i lavori alla scuola primaria di Userna (+ 48.000 euro). Nel dibattito in aula, il capogruppo della Lega Valerio Mancini ha sostenuto: “oggi cittadini di Città di Castello sanno che le operazioni di politica internazionale portate avanti da governi sbagliati ci stanno presentando il conto”. “Grazie all'Europa, quella che a me non è mai piaciuta, grazie al governo Draghi, che non mi è mai piaciuto, dobbiamo metterci le mani in tasca, perché abbiamo meno risorse anche a causa della grande speculazione che sta operando sul mondo dell'energia, e non possiamo più aiutare un numero consistente di cittadini”, ha evidenziato l’esponente della minoranza. A richiamare l’attenzione sulle “diverse riduzioni in entrata per circa 650 mila euro, che rispecchiano previsioni di bilancio non proprio corrette”, è stata la capogruppo di Castello Cambia Emanuela Arcaleni, che ha chiesto conto in particolare dei minori proventi da Belladanza. Pur a fronte dei rincari, la rappresentante della minoranza ha espresso perplessità sulle riduzioni di spesa per i servizi sociali e la cultura e ha sottolineato la necessità di “un monitoraggio sulle spese per elettricità e riscaldamento, che devono essere ottimizzate con un piano di ridimensionamento dei costi per l’ente”. Nel ricondurre responsabilità nella gestione attuale delle finanze anche alla “burocrazia ante-pandemia e ante-guerra frutto di scelte scellerate del governo Monti, ma anche dei governi successivi, che hanno determinato norme come quelle sulla presunzione di colpevolezza di corruzione da parte di coloro che sono chiamati a governare l'ente locale o la regione”, il capogruppo di Castello Civica Andrea Lignani Marchesani ha parlato di “una variazione di bilancio corposa dal punto di vista dei numeri, ma che in realtà è un cercare di tirare a campare”. “Si può far meglio, molto meglio, dobbiamo inventarci qualcosa, fare uno sforzo di fantasia, assumerci la responsabilità di fare in modo che gli attingimenti futuri dal bilancio vengano temperati”, ha sostenuto il consigliere. Ad affermare che “non c'è una visione, c’è solo una variazione legata alla contingenza del periodo storico che stiamo vivendo” è stata la capogruppo dei Civici X Città di Castello Luciana Bassini, che ha aggiunto: “non ho ben compreso in realtà i 75.000 euro tolti alle Politiche Sociali e vorrei capire se sono stati introdotti altri fondi provenienti magari dal Ministero”. Il sindaco Luca Secondi ha preso la parola per puntualizzare: “il bilancio è strettamente legato alle dinamiche contemporanee, dove l'aspetto energetico è sicuramente dirimente, per cui anche noi avremmo preferito utilizzare quelle risorse non per pagare operatori energetici, ma per fare altri tipi di scelte: purtroppo tutti gli enti locali, non solo Città di Castello, si trovano in questa situazione”. Il primo cittadino ha quindi evidenziato che “a pagare le conseguenze della situazione geopolitica attuale siano le famiglie e le imprese, ma anche gli enti locali, Comuni e Regioni, che non beneficiano dei meccanismi di gestione delle finanze disponibili invece a livello centrale e scontano rigidità come quella del fondo rischi, per il quale l’Anci ha chiesto di poter abbassare la copertura del 100 per cento in modo da consentire alle amministrazioni di disporre di maggiore liquidità”. “I Comuni sono erogatori di servizi e non possono tagliarli”, ha affermato Secondi, che ha ribadito la necessità che gli “enti locali non siano lasciati soli e possano ricevere non solo un riconoscimento economico nella difficile situazione attuale, ma anche interventi normativi, come i decreti attuativi per le comunità energetiche”. “A Città di Castello – ha riferito Secondi -  abbiamo una gigantesca comunità energetica, perché l’energia che utilizziamo per la pubblica illuminazione è 100 per cento certificata green e quindi avrebbe un costo di 50 euro, ma la paghiamo 300 come nel sistema del mercato di Amsterdam: basterebbe cambiare questo a livello normativo per avere una capacità di risparmio notevole a beneficio del nostro Comune”. In sede di replica, l’assessore Mariangeli ha difeso l’impianto complessivo del bilancio, “basato su scelte finalizzate a salvaguardare i cittadini e le attività economiche, senza rinunciare allo sviluppo della città”. “Quello che dovevamo fare lo abbiamo fatto pur di mantenere i servizi ai cittadini, non è che tiriamo a campare”, ha sostenuto il responsabile delle finanze, che ha rassicurato la consigliera Bassini sui Servizi Sociali (“Faremo sempre tutto il possibile in questo settore, per dare aiuto e sostegno alle persone che hanno più bisogno”) e ha replicato alla consigliera Arcaleni: “a Belladanza sono arrivati meno rifiuti in base alla programmazione regionale coordinata dall’Auri, un aspetto che considero positivo, perché meno rifiuti arrivano più dura la discarica”.

Redazione
© Riproduzione riservata
30/11/2022 16:52:49


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