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Roma, madre si addormenta mentre allatta, morto neonato

Avviata indagine per omicidio colposo

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La Procura di Roma ha aperto un fascicolo di indagine per omicidio colposo per la morte di un neonato avvenuto nel reparto di ginecologia dell'ospedale Pertini. Il piccolo sarebbe morto schiacciato dalla madre addormentatasi durante l'allattamento. I pm hanno disposto l'autopsia.

Teatro della tragedia il reparto di ginecologia dell'ospedale romano Pertini, nella notte tra il 7 e l'8 gennaio. Secondo il protocollo, il personale dell'ospedale avrebbe dovuto sorvegliare che il neonato venisse riportato in culla dopo l'allattamento. Lo prevedono le regole e gli accordi proprio per evitare i danni collaterali del co-sleeping, considerato tra le principali cause di morte dei neonati.

Al momento il procedimento è contro ignoti ma gli inquirenti vogliono verificare se ci siano state carenze nell'assistenza della madre. In base a quanto ricostruito la donna, una trentenne, nel tardo pomeriggio del 7 gennaio avrebbe chiesto al personale del reparto di potere restare con il bimbo alcuni minuti in più dopo averlo allattato.

Durante il turno di notte una infermiera ha però notato il corpo senza vita del bimbo accanto a quello della madre. Sarebbe stato anche praticato un disperato tentativo di rianimazione ma purtroppo per il neonato non c'è stato nulla da fare. Chi indaga spera di ottenere dall'esame autoptico risposte certe su cosa abbia causato il decesso.

Quello che i pm della procura romana dovranno stabilire se corrisponda a verità quanto raccontato fino a questo momento. In sostanza la verifica della magistratura è volta a chiarire se si siano violati i protocolli e se vi siano state nelle negligenze.

«La condivisione del letto è uno dei fattori di rischio per quanto riguarda la morte improvvisa e inaspettata del lattante (da 0 a 12 mesi)», scrive in una nota Unimamma.it. «L'American Academy of Pediatrics, a questo proposito, spiegano ancora da Unimamma.it, raccomanda per il sonno del neonato un ambiente sicuro, al fine di ridurre i pericoli. Nello specifico, attraverso le raccomandazioni del 2022, consiglia: il coricamento in posizione supina, l'uso di una superficie di riposo solida e non inclinata, la condivisione della stanza ma non del letto. È dunque consigliabile, idealmente per i primi sei mesi, che i neonati dormano nella stanza dei genitori, vicino al loro letto, ma su una superficie separata e adeguata all'età e alle dimensioni del piccolo».

«Bisogna considerare che l'ente americano si è espresso come rispettoso della necessità o della scelta genitoriale di condividere il letto con il bambino, tuttavia, sulla base dei dati disponibili, non raccomanda questa pratica in nessuna circostanza. Come nella situazione verificatasi a Roma, la condivisione del letto può avvenire involontariamente se i genitori si addormentano mentre alimentano il bambino, o in momenti di particolare stanchezza. Soprattutto nei bambini di età inferiore a 4 mesi è, dunque, fondamentale che i genitori siano particolarmente vigili per evitare colpi di sonno. A questo proposito è fondamentale ribadire l'importanza di una rete di supporto attorno a chi accudisce un neonato, dal momento che, in una fase così delicata, la stanchezza può prendere il sopravvento in ogni momento» conclude la nota.

Notizia e foto tratte da La Stampa
© Riproduzione riservata
23/01/2023 05:54:15


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