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In Umbria si impiega troppo tempo per diagnosticare i tumori

I lunghi tempi di attesa per visite ed esami si sommano alla mancanza di personale

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Un grido d'allarme è stato lanciato durante la giornata mondiale contro il cancro: i tempi e la qualità delle diagnosi devono essere migliori in Umbria. La rete delle associazioni Insieme Umbria contro il cancro, ha raccolto segnali "preoccupanti" giunti negli ultimi periodi dal fronte ospedaliero. Il professor Angelo Sidoni, direttore del reparto di anatomia e istologia patologica di Perugia, ha chiesto "una vera e propria mano alle associazioni: aiutateci a trovare risorse, perché è necessario garantire un turnover rispetto ai colleghi che stanno andando in pensione e acquisire nuove figure professionali, che la complessità della lotta ai tumori ha reso indispensabili". In relazione alle tecnologie ha spiegato che "si parla molto di medicina di precisione ma nel nostro caso rischia di essere vana senza il necessario supporto a un'anatomia patologica di precisione". Cristina Gugnoni, referente della rete delle associazioni, ha sottolineato che "quello dell'anatomia patologica è un ambito assolutamente silente e invisibile, quando invece è uno degli aspetti più importanti per conoscere il nome e il cognome del proprio tumore e le cure a cui si dovrà essere sottoposti. Nel post pandemia la nostra sanità regionale sta arrancando circa i tempi d'attesa dell'anatomia patologica". Federico Cenci, presidente della Fondazione Avanti Tutta ha aggiunto che "la conoscenza del tumore di cui si è affetti merita grande attenzione". Giuseppe Caforio, presidente dell'Associazione umbra contro il cancro, ha lanciato l'appello di concentrare risorse materiali e professionali sul tema. Infine la dottoressa Maria Gigliola Rosignoli, a lungo dirigente del sistema sanitario umbro: "Non c'è alcuna voglia di mettersi in contrasto con il sistema sanitario regionale, ma c'è la necessità di alzare un grido di dolore rispetto aa una situazione, che dopo il Covid, vede dei percorsi sanitari in forte sofferenza". Ancora un grido di allarme sulla sanità umbra. Il 2023 è iniziato in salita, non solo per le solite polemiche politiche, ma perché ancora una volta sono tornati al centro dell'attenzione i lunghi tempi di attesa per visite ed esami che si sommano alla mancanza di personale e al corposo deficit accumulato dal servizio sanitario regionale. 

Notizia tratta dal Corriere dell'Umbria
© Riproduzione riservata
06/02/2023 07:30:53


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