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Mondo Politica: intervista a Roberta Nanni candidata sindaco a Umbertide

"Vogliamo offrire un'alternativa nuova alla nostra città"
Un’altra professionista della sanità scende in campo a Umbertide per candidarsi a sindaco. È la dottoressa Roberta Nanni, ortottista (che quindi lavora in ambito oculistico) e assistente in oftalmologia, la branca che si occupa delle malattie dell’apparato visivo. A supportarla è il progetto di #Patto23.
Dottoressa Nanni, in che cosa si distingue la proposta politico-amministrativa di Patto23?
“Ciò che contraddistingue la mia candidatura è l'intenzione di dare voce e rappresentare le sensibilità di un gruppo di persone di centrosinistra, che da tempo ha avvertito l'esigenza di offrire un'alternativa nuova a Umbertide. Un’esigenza che nasce dalla necessità fondamentale di reagire e rilanciare la nostra città, dinanzi all'immobilismo degli ultimi cinque anni e in considerazione di sguardi al passato autoreferenziali che caratterizzano il "vecchio" centrosinistra”.
Perché non è stato possibile trovare un accordo con il centrosinistra "ufficiale” che sostiene Sauro Anniboletti?
“Quando parlo di dinamiche autoreferenziali e di certo non inclusive, mi riferisco proprio al fatto che la coalizione attualmente guidata dal candidato Sauro Anniboletti non ci ha mai cercato ufficialmente per approfondire alcun tipo di discorso in merito. La loro è una riappacificazione che non sta in piedi: si sono sempre chiusi e continuano a chiudersi ancora oggi, non hanno imparato ancora dal passato e continuano nei loro comportamenti del tutto incoerenti. Ricordo che i soggetti che oggi sponsorizzano una finta riappacificazione, per non si sa quale bene di Umbertide, sono gli stessi che hanno consegnato per la prima volta nella storia la nostra città alla destra: un primato di certo notevole. A Sauro Anniboletti va tutta la mia stima, ma Umbertide non merita né "capi" né tantomeno continui sguardi al passato caratterizzati sempre dalle stesse facce”.
Si è candidata a sindaco perché Umbertide - come avete sostenuto Lei e il suo movimento - vive da troppo tempo una fase di declino senza avere una prospettiva chiara per il futuro. Su quali versanti è allora necessario agire?
“Il rilancio di Umbertide passa attraverso più versanti. Uno di questi, senza dubbio, è rappresentato dalla necessità di mantenere alta l'attenzione nei confronti della sanità e del tema delle politiche sociali. Sono palesi le precarie condizioni che riguardano la medicina territoriale, sempre più depotenziata, e le frequenti chiusure del nostro ospedale, che compromettono le minime garanzie di cura. Se è vero che la competenza sanitaria è regionale, è anche vero però che è responsabilità del sindaco mobilitarsi in maniera proattiva per tutelare il diritto alla salute degli umbertidesi, oggi messo fortemente in discussione dal Nuovo Piano Sanitario Regionale varato dalla destra. Quando invece parlo di politiche sociali, mi riferisco ad azioni dirette a lavorare con e per i giovani, individuando spazi e luoghi di aggregazione sociale orientati a restituire una funzione di centrale importanza alla vita della città, coinvolgendo e valorizzando le numerose associazioni sul territorio. Ma soprattutto, azioni orientate a contribuire attivamente alla prevenzione del disagio giovanile mediante una maggiore presenza di operatori sociali sul territorio capaci di lavorare in rete con progetti di “peer education” (educazione tra pari). Un altro tema di certo importante che non può essere trascurato. Penso anche, però, a politiche sociali di tutela delle generazioni 'meno giovani', perché una comunità è tale solo se non lascia indietro nessuno, andando a rafforzare i servizi assistenziali e contrastando il fenomeno di abbandono nei confronti degli anziani. In secondo luogo, è necessario tornare protagonisti favorendo azioni rivolte al territorio e alle eccellenze eno-gastronomiche, beneficiando di relazioni strategiche tra più Comuni e valorizzando una maggiore presenza dell'associazionismo locale. Senza dimenticarsi dell'importanza di rendere questi eventi sostenibili sia da un punto di vista economico (maggiore crescita per tutto le attività che lavorano e vivono di questo settore) e ambientale (favorendo le migliori pratiche a salvaguardia dell'ambiente e del nostro paesaggio in questi eventi). Come #Patto23, siamo infine convinti che occorra inoltre un cambio di mentalità in favore delle politiche territoriali di sviluppo sostenibile. In che modo? Sensibilizzando la cittadinanza sul tema dell'energia rinnovabile, andando a rilanciare la centrale idroelettrica Mola Casanova come centro didattico per le energie rinnovabili. Penso anche al tema dei rifiuti, con riferimento alla possibilità di implementare un sistema contributivo premiante per gli utenti più virtuosi”.
Sarà una tornata amministrativa, quella di metà maggio, dall’esito più incerto del solito? Anzi, la più incerta di sempre?
“Senza dubbio, quello che si delinea è un quadro della situazione incerto ma noi, #Patto23 e le sue persone, agiremo determinati e con coraggio per raggiungere il nostro obiettivo”.
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