Rubrica Lettere alla Redazione
Monterone di Sestino: "Non siamo in battaglia con l'amministrazione comunale"
"La nostra associazione non deve essere gestita da chi non vuole organizzare iniziative"
Mi par d’essere nella valle di Elah, prima dello scontro e non mi sento certo Golia. Passatemi questa analogia. Il fatto è che non sono avvezzo scrivere su testate tanto autorevoli e rispondere a persone con l’esperienza e preparazione di Giancarlo Renzi. Permettetemi la breve annotazione che segue prima di entrare nel merito della questione. Quando scrivono del paese esordendo magari con: “Il Castello di Monterone”, provo un certo brivido. Sospiro e mi dico. Evidentemente non lo conoscono, non così a fondo. Vedendo il mio scritto pubblicato su Saturno Notizie, prima e il Corriere di Arezzo, poi, ho provato, sinceramente, due sentimenti distinti. Orgoglio? Orgoglio si. Un po’ di sana fierezza nel vedere la mia lettera sui giornali con una bella immagine dell’amato paese. Delusione? Decisamente. Delusione perché il mio, il nostro esposto di cittadini di Monterone è stato deviato dal suo obbiettivo. Portato su un terreno di scontro improprio. Il campo di battaglia non è quello tra noi e l’Amministrazione Comunale, la quale peraltro è intervenuta nei tempi e nei modi opportuni sulla questione sollevata. Badate bene, se ci fosse bisogno non ci penseremmo un attimo ma non è così. Mi permetto di dire e credere che Giancarlo Renzi non abbia interpretato chiaramente, non afferrandone forse a fondo il significato, di questa informativa indirizzata all’attuale Sindaco Franco Dori e francamente di ciò me ne dolgo. Il mio intento era quello di far presente al primo cittadino e al suo governo, l’attuale, sottolineo, attuale, situazione venutasi a creare nella frazione di Monterone. Quanto riportato in tale lettera sperava, fra l’altro, di smuovere qualche coscienza fra i membri del Consiglio Direttivo dell’Associazione Monterone ma evidentemente certe coscienze sono di difficile reperimento. Si preferisce fare il giuoco del silenzio. E’ bene quindi chiarisca. La mia non era una critica nei confronti dell’attuale Amministrazione Comunale, non lo dico per piaggeria, semplicemente non lo era. E’ e rimane una “fotografia” dei disaccordi presenti a Monterone. Se avrete la bontà di leggerla, la lettera pubblicata, vi toglierete ogni dubbio, se ce ne fosse bisogno. Mi dispiace dirlo ma Giancarlo Renzi la prende e la usa per un uso, a mio avviso, improprio. Ripeto non era quello l’intento. Mi si potrebbe eccepire: Se tale situazione riguarda gli abitanti di Monterone e la sua associazione locale, perché informare il Sindaco? Mi verrebbe prontamente di rispondere: Perché no? Il Sindaco, quale primo cittadino e la Giunta Municipale, penso abbiano a cuore la vita di una frazione, di un “castello” e le attività che essa produce e potrebbe produrre nel tempo. Credo anche questo di averlo ben spiegato nella mia. Non mi sento e non ci sentiamo affatto abbandonati dall’Amministrazione Comunale. Potrebbero fare di più? Certo, penso di si. Questo sta nell’ordine delle cose. Sfido chiunque a riportarmi quale esempio un’amministrazione perfetta, alla quale tutti, tutti i cittadini non porgano richieste, esigenze, lamentele. Mi ripeto, non era questo l’intento e l’intervento di Giancarlo Renzi ha spostato l’attenzione da quello che è il vero problema o i veri problemi evidenziati nel mio scritto. Ovvero, a Monterone non vogliamo più che la nostra associazione, ente da sempre promotore e organizzatore di attività paesane, le quali hanno e danno vita al paese, comprese feste, mostre, ritrovi e quant’altro, sia amministrata e gestita da persone che non sanno o non vogliono, ancora più grave, organizzare nemmeno una tombola natalizia. Se ho fatto intendere che il paese è “governato dalla pro loco” o che egli è una “Repubblica”, me ne dispiaccio. Francamente, rileggendo la lettera, io non credo si percepisca ciò. Mi pare di saper esporre abbastanza chiaramente quanto voglio divulgare a chi avrà la bontà di leggere coscientemente.
Grazie della pazienza accordatami.
Alfredo Baldisserri
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