Piango per Giulia
Ma mi faccio una domanda
Mi sono scoperto con gli occhi lucidi a pensare agli ultimi momenti di vita di Giulia mentre il suo uomo la accoltellava portando alla morte anche la creatura di 7 mesi mesi che lei aveva in pancia. Leggere i verbali è straziante.
Una crudeltà indicibile.
Ma mi sono trovato a domandarmi se quanto è accaduto è indice di una malattia mentale esplosa all'improvviso e giunta al suo apice in poche ore, o se è risultato di un percorso mentale di un uomo malato che si è nascosto in tutti questi anni mentre le istituzioni non se ne accorgevano oppure se è il risultato bacato di uno che ha pensato così di risolvere un inconveniente, un contrattempo, un intoppo.
Domande cui occorre dare risposta ed agire perchè non solo possiamo: dobbiamo.
Troppi casi di cronaca ove la vita dell'intoppo è a perdere.
Che siano ultime vittime innocenti della perdita di morale.
Che possano perdonare la mia, pur involontaria, responsabilità.
Alessandro Ruzzi
Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it
Le opinioni espresse in questo articolo sono esclusivamente dell’autore e non coinvolgono in nessun modo la testata per cui collabora.
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