L’Ue chiude gli occhi e dice sì all’invasione delle super piante create con mutagenesi
Bruxelles assicura che metterà in atto procedure approfondite
“Gli organismi ottenuti tramite la pratica della mutagenesi sono Organismi geneticamente modificati e, in linea di principio, sono soggetti agli obblighi previsti dalla direttiva sugli Ogm”. Era il 2018 quando, con una sentenza che non lasciava spazio a fraintendimenti, la Corte di Giustizia Ue si esprimeva contro la tecnica che consente di modificare il genoma di una specie vivente senza inserire però Dna estraneo. La tecnica di mutagenesi, usata per sviluppare varietà di sementi resistenti a erbicidi selettivi, dallo scorso 7 febbraio non rientra tra quelle vietate dalla direttiva Ue 2001/18. La sentenza della Corte di giustizia europea, infatti, allargava il perimetro dei prodotti sottoposti a editing genetico che possono dunque finire sulle tavole europee. I rischi per la salute dei consumatori sono dunque scomparsi nel nulla. Le nuove tecniche, ha stabilito ora la Commissione, "sono distinte dagli Ogm", in quanto il loro sviluppo avviene "mediante mutagenesi mirata e cisgenesi. La mutagenesi mirata induce mutazioni nel genoma senza l'inserimento di materiale genetico estraneo".
E dunque il mercato sarà presto invaso da patate resistenti agli agenti patogeni, ma non solo. Grazie alla tecnica sarà possibile ridurre pesantemente l'uso dei pesticidi. Gli scienziati stimano un taglio compreso tra il 50 e l'80 per cento, rispetto alle coltivazioni tradizionali. Ma come anticipato la super patata non sarà l’unica novità che, in qualche modo, tutti finiremo col mangiare. Tra gli esempi di coltivazioni nate grazie alle nuove tecniche genomiche ci sono anche il grano a basso contenuto di glutine, la banana che non diventa nera a seguito dei colpi dovuti al trasporto e persino una senape indiana speciale, il cui sapore risulterà più gradevole perché meno amaro. La ricerca consentirà inoltre di produrre una varietà di pioppo il cui legno risulterà più idoneo alla lavorazione.
Occhi puntati anche sulla cisgenesi
Ma l’apertura dell’Ue è totale, e non si limita alle piante create con mutagenesi. Anche la cisgenesi viene considerata sicura, benché richieda l’inserimento di materiale genetico in un organismo ricevente da un donatore che è sessualmente compatibile con l'organismo ricevente. La proposta non include piante ottenute attraverso tecniche genomiche che prevedono l’introduzione di materiale genetico estratto da specie non compatibile (transgenesi).
Le nuove tecniche
Per questo la proposta crea due percorsi distinti per l'immissione delle piante sul mercato: uno per quelle comparabili alle piante esistenti in natura o convenzionali e un altro per quelle con modifiche più complesse. Le piante ottenute da nuove tecniche genomiche che rientrano nella prima categoria saranno soggette a una procedura di verifica per garantire che non contengano materiale genetico esterno al patrimonio delle piante da cui “derivano”. I semi di queste piante saranno etichettati come provenienti da nuove tecniche genomiche e le informazioni su come si è arrivati alla pianta andranno messe a disposizione su un registro pubblico. Alla seconda categoria di piante da nuove tecniche genomiche, quelle con modifiche più complesse, si applicherebbero invece le regole dell'attuale legislazione sugli Ogm.
Saranno soggette a valutazione del rischio e autorizzazione prima di poter essere immesse sul mercato. Saranno poi etichettate come Ogm, con la possibilità di integrare un'etichetta “volontaria” per indicare lo scopo della modificazione genetica. La valutazione del rischio, il metodo di rilevamento e i requisiti di monitoraggio delle nuove piante saranno adattati ai diversi profili di rischio e verrà incentivato lo sviluppo di piante con caratteristiche che possono contribuire agli obiettivi di sostenibilità ambientale. L'uso di entrambe le categorie di piante sviluppate con nuove tecniche genomiche sarà comunque vietato nell'agricoltura biologica.
"Queste proposte sono il risultato di un'ampia e approfondita consultazione e si basano sulla scienza - ha spiegato Frans Timmermans, vice presidente della Commissione, nonché commissario responsabile all'attuazione del Green deal -. Metteremo in atto procedure approfondite per mantenere un elevato standard di protezione, per la nostra salute e per l'ambiente. Gli agricoltori avranno a disposizione colture nuove e più resistenti per ridurre l'uso di pesticidi chimici e garantire che le colture si adattino meglio ai cambiamenti climatici. Ci sarà un processo trasparente e saranno in grado di fare una scelta chiara e informata".
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