Mastro Santi del Sere protagonista alle Giornate Europee dei Mestieri dell’Arte
“Fare dimostrazioni potrebbe essere un’idea interessante in chiave turistica"
Un altro prestigioso riconoscimento professionale per Santi Del Sere di Anghiari, maestro artigiano ebanista e affermato imprenditore di Cna Arezzo. La sua bottega ha partecipato alle Giornate Europee dei Mestieri dell’Arte, manifestazione nata in Francia e promossa dall’Institut National des Metier d’Art di Parigi, che in Toscana è andata in scena la scorsa settimana, da martedì 2 a domenica 7 aprile. In prima fila Artex, in collaborazione con Unicoop e Comune di Firenze, con il supporto del World Crafts Council Europe e del progetto Crafting the Future e con il cofinanziamento della Commissione Europea. Per sei giorni, quindi – e su appuntamento - Del Sere ha aperto le porte dei suoi stupendi laboratori a tutti coloro che non solo volevano ammirare arredi, decori, mobili antiche e restaurati, ma anche avere spiegazioni su tecniche particolari quali il restauro, l’intarsio e l’intaglio.
“Mastro Santi” – questo l’appellativo con il quale è conosciuto Del Sere - realizza arredi, decori e suppellettili in legno, come le scatole con intarsi, mobili il cui disegno è tratto da antiche rappresentazioni. Nella sua bottega-scuola vengono organizzati corsi altamente professionali per apprendere le tecniche di lavorazione del legno e quelle di restauro. “Visite esperienziali e corsi nella mia bottega – ha dichiarato – hanno sempre fatto parte della mia attività: io stesso tengo a far conoscere il percorso di ebanista e restauratore nella mia bottega, che si è distinta e specializzata nella disciplina dell’intaglio ligneo e del suo restauro”. Sono state diverse le persone, provenienti anche da grandi centri quali Roma e Milano, a recarsi nella sede di via Nova ad Anghiari, con particolare concentrazione nel fine settimana. “Si tratta di una lodevole iniziativa – ha commentato Santi Del Sere – e a Firenze, per esempio, vengono fatte anche dimostrazioni di maestri artigiani. Questa, a mio avviso, potrebbe essere un’idea interessante in chiave turistica, da applicare anche qui, purché si tratti però di maestri artigiani riconosciuti dalla Regione Toscana, o di botteghe scuola come la mia”.
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