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L’export della provincia di Arezzo nei primi nove mesi del 2025

+30,1% e porta il bilancio dei primi nove mesi del 2025 a più di 12 miliardi di euro

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Il dato delle esportazioni della provincia di Arezzo nel terzo trimestre (+30,1%) porta il bilancio dei primi nove mesi del 2025  a più di 12 miliardi di euro,  con una variazione percentuale del +12,7% rispetto allo stesso periodo del 2024.

“L’ export della Toscana nei primi 9 mesi del 2025, a fronte di una crescita nazionale del +3,6% rispetto allo stesso periodo del 2024 - sottolinea Massimo Guasconi, Presidente della Camera di Commercio di Arezzo-Siena e di Unioncamere Toscana -  fa registrare un +20,2%.  Una performance alla quale ha contribuito, ancora una volta e in maniera significativa, il valore delle esportazioni della nostra provincia che, con una quota del 22,5%, nella classifica delle province toscane è preceduta solo da Firenze - che ha avuto una variazione percentuale sui primi 9 mesi dell’anno del +48,2% , trainata soprattutto dalla farmaceutica.  Allargando l’ambito territoriale possiamo affermare che le esportazioni complessive delle imprese iscritte alla nostra Camera di Commercio contribuiscono per quasi un terzo al totale export della nostra regione“.

“Il dato complessivo dell’export aretino è, come sempre, influenzato dalle performance della gioielleria e dei metalli preziosi e quindi dalle variazioni del prezzo dei metalli rari, soprattutto dell'oro. - prosegue Massimo Guasconi - Esaminando i flussi verso l’estero,  al netto della oreficeria e dei metalli preziosi, infatti,  la variazione tendenziale rispetto al 2024 si attesta a  -1% . Nei primi nove mesi del 2025, il prezzo dell'oro è aumentato del 39,7% in dollari e del 31,3% in euro. Un andamento che sta condizionando la gioielleria e oreficeria aretina ancora fortemente interessata dal processo di rientro dai valori eccezionali realizzati nel 2024 grazie alla performance “anomala” del mercato turco. Nonostante quindi la crescita del prezzo dell’oro, il bilancio per il periodo gennaio-settembre 2025 è fortemente negativo, -31,7%. In valore assoluto si è passati dai 5 miliardi e 321 milioni di euro del 2024 agli attuali 3 miliardi e 636 milioni di euro.  In questa dinamica i flussi verso la Turchia hanno ancora una volta rivestito un ruolo di rilievo: infatti la contrazione verso Ankara si è attestata a  meno 1 miliardo e 670 milioni milioni di euro in valore assoluto e -52,7% in percentuale. Depurando il dato complessivo dalla componente turca, il bilancio è comunque lievemente negativo nonostante la crescita del prezzo dell’oro evidenziata in precedenza.

Per quanto concerne gli altri mercati, in crescita gli Emirati Arabi (+10,7%) e la Francia (+8%)  mentre sono in negativo gli Stati Uniti ( -16,1%) e Hong Kong (-4,8%). Il dato complessivo nazionale della gioielleria fa segnare un -14,7% con risultati differenziati per i vari poli italiani. In crescita Valenza (+18,9%) grazie soprattutto all’export verso la Svizzera, più stabile Vicenza e fortemente negativo Milano ( -38,9%)".

“I metalli preziosi - commenta il Segretario Generale della Camera di Commercio Marco Randellini-  tornano ad essere, con una quota pari al 53% del totale, il comparto più importante per l’export aretino. Nei primi nove mesi del 2025 il valore delle esportazioni del settore è salito a 6 miliardi e 554 milioni di euro rispetto ai 3 miliardi e 450 milioni dello stesso periodo del 2024. In termini percentuali una variazione del +90%, che conferma ancora una volta la correlazione inversa esistente tra l'andamento delle esportazioni di gioielleria e quelle dei metalli preziosi. Passando alla moda, altro comparto strategico per il nostro export, il bilancio dei primi nove mesi dell’anno vede una crescita del +5,6% pari a 565 milioni di euro. Contribuiscono positivamente l’abbigliamento (261 milioni di euro, +4,3%), le calzature (133 milioni di euro, +13,4%), e gli articoli in pelle (144 milioni di euro, +6,1%) mentre è negativo il bilancio dei prodotti tessili (-17,4%) che però rappresentano una parte più ridotta del comparto moda, circa 25 milioni di euro.  Per quanto concerne i mercati di riferimento la Francia è la destinazione più importante per tre settori su quattro (abbigliamento, pelletteria e calzature) mentre nel tessile è sopravanzata dalla Romania. La Francia assorbe circa il 37% delle produzioni aretine per un valore che supera i 210 milioni di euro".

Redazione
© Riproduzione riservata
12/12/2025 15:23:23


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