Imprenditore aretino condannato per truffa nei confronti dei fratelli Cantarelli

Abile nel proporre affari inesistenti, era solito qualificarsi come avvocato Menarini
Un truffa da circa 160mila euro era stata perpetrata nei confronti dei fratelli Rita e Alessandro Cantarelli, da parte di un imprenditori della moda di Arezzo: l'uomo é stato condannato a due anni e mezzo di reclusione Roberto Meocci, detenuto per altra causa a Pisa. Il processo si è chiuso venerdì 10 maggio e il giudice Elena Pisto ha ritenuto colpevole l'uomo, classe 1966, nato a Sinalunga e residente ad Arezzo, protagonista nel tempo di numerosi episodi di raggiro. Abile nel proporre affari inesistenti, era solito qualificarsi come avvocato Menarini. Carpiva la fiducia, riceveva soldi propedeutici al business e poi le vittime scoprivano il bluff. Un artista delle truffe. Nel caso dei Cantarelli, a Rita aveva proposto l'accesso a oggetti griffati di particolare valore, a prezzi convenienti, al Monte dei Pegni, per la sua attività commerciale, mentre ad Alessandro, che è stato al timone dell'azienda di abbigliamento di famiglia poi naufragata, proponeva commesse di lavoro per realizzare divise per i dipendenti di aziende come Milan, Ita Airways e una banca nazionale.
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