Israele ha perso appoggi nel mondo intero
E con esso gli ebrei che in Israele si riconoscono
Quanto sta accadendo nei territori occupati di Palestina mi inorridisce da tempo.
Quanto è accaduto il 7 ottobre 2023 con il criminale attacco da parte di membri di Hamas alle popolazioni civili israeliane nelle vicinanze della striscia di Gaza mi inorridisce.
Quanto sta accadendo da alcuni mesi per le criminali iniziative militari israeliani contro i civili arabi -musulmani e cristiani- nella striscia di Gaza e in Cisgiordania mi inorridisce.
I criminali di Hamas hanno ucciso circa 1.200 israeliani (tanti, anche se non il numero che era stato denunciato dal governo israeliano, ma una cifra inferiore a cui peraltro non sono stati detratti i civili israeliani uccisi da loro fuoco amico) e hanno rapito come ostaggi oltre 200 persone.
Israele dopo qualche settimana ha iniziato bombardamenti aerei e di artiglieria che -uniti alla invasione con migliaia di soldati- ha provocato circa 35.000 vittime. In un numero così ampio vi saranno sicuramente centinaia di miliziani di Hamas, ma ci saranno almeno 10.000 bambini in età scolare che è difficile immaginare quali un pericolo reale ed imminente per la nazione israeliana. I loro familiari lo saranno, sangue chiama sangue. La completa distruzione di abitazioni, ospedali, scuole e infrastrutture ha provocato l'esodo di quasi 2 milioni di persone che vivono in una condizione drammatica. Accentuata dalla crudeltà israeliana.
Israele si stupisce come in tutto il mondo questa loro iniziativa abbia provocato prese di posizione e proteste. Lamenta un antisemitismo crescente. Più semplicemente la naturale simpatia seguita all'eccidio di milioni di ebrei da parte del regime nazista e dei suoi alleati si è dissolta a seguito del comportamento del governo israeliano e del suo leader Netanyahu. Quanto sta accadendo per mano dei coloni -gli alleati più facinorosi di “bibi”- nella Cisgiordania occupata (da cui arrivano un po' di immagini mentre le forze armate israeliane impediscono l'accesso a chiunque nella striscia di Gaza) rende evidente la volontà di spingere tutti coloro che ebrei non sono fuori dai confini immaginati dagli ebrei stessi, alla faccia di quelle organizzazioni internazionali la cui decisione Israele accetta solo quando comodo.
Particolarmente odiose sono le violenze nei confronti dei cristiani. Uccisi, offesi.
Poiché Israele si è identificato con qualunque ebreo nel mondo, qualunque ebreo nel mondo è esposto alle contestazioni di chi vede in questa reazione israeliana la impossibilità a raggiungere un equilibrio fra le popolazioni residenti araba e ebrea. Non è antisemitismo, ma orrore per quello che fanno.
Auspico che venga riconosciuta nei consessi internazionali la nazione palestinese, che gli Stati Uniti smettano di essere scendiletto di Israele, che sempre più governi nazionali mettano in essere azioni con cui ridurre l'appoggio ad Israele (se questa continua ad essere la politica utilizzata): quanto accaduto quasi 100 anni fa in Europa non è giustificazione a quanto accade dinanzi ai miei occhi.
Occorre forzare Israele a non compiere i propri desideri, occorre giungere ad un compromesso. Iniziando dall'usare denaro israeliano per ricostruire quanto hanno distrutto.
Alessandro Ruzzi
Aretino doc, ha conseguito tre lauree universitarie in ambito economico-aziendale, con esperienza in decine di Paesi del mondo. Consulente direzionale e perito del Tribunale, attento osservatore del territorio aretino, ha cessato l'attività per motivi di salute, dedicandosi alla scrittura e lavorando gratuitamente per alcune testate giornalistiche nelle vesti di opinionista. alessandroruzzi@saturnonotizie.it
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