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Elezioni Usa, chi sono i candidati e come si vota: la guida con tutte le date

L'"election day" è il 5 novembre, mentre l'insediamento alla Casa Bianca il 20 gennaio

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Si intensifica la corsa per la Casa Bianca negli Stati Uniti che vede la vicepresidente uscente, Kamala Harris - divenuta candidata del Democratic Party dopo il ritiro di Joe Biden - fronteggiare l'ex presidente Donald Trump, che corre per il Republican Party. Una campagna elettorale incandescente, senza esclusione di colpi da entrambe le parti, le cui previsioni sono piuttosto incerte, con sondaggi che non danno una visione lineare di quello che potrebbe venir fuori dalle urne. Nell'elezione della o del presidente, al tycoon e alla vice di Joe Biden si aggiungono altri candidati che, pur restando fuori dalla corsa, non è detto che siano ininfluenti. 

Quando si vota e come

Il voto, per una tradizione che va avanti dal 1800, il voto si svolge in un'unica giornata, ovvero il primo martedì di novembre di ciascun anno. In questa tornata il giorno sarà il 5 novembre. Ma "l'election day" così detto è in realtà una data convenzionale perché le operazioni di voto iniziano molto prima. Anticipatamente infatti in determinati luoghi oppure particolari categorie di persone possono esprimere la loro preferenza, tenendo conto che, secondo il sistema americano, per partecipare alle elezioni presidenziali ci si deve iscrivere nelle liste elettorali. Il termine ultimo per farlo è il 7 ottobre

Chi sono i Grandi Elettori

Il 27 ottobre 2024 si apre invece il voto anticipato, detto early voting. Il 25 ottobre è invece la data per la richiesta del voto per posta che dovrà arrivare entro il 5 novembre. Da questa data entrano in scena i Grandi elettori che hanno raccolto i voti dei cittadini iscritti nelle liste (sistema cosiddetto indiretto) e che formalmente eleggono il o la presidente. Il termine perché questi si esprimano è il 17 novembre. L'11 dicembre 2024 è la data entro cui ogni Stato deve fornire i dati ufficiali sul risultato elettorale. Non si dimentichi che gli Usa sono uno Stato federale composto da 50 Stati più il distretto di Colombia, dove si trova la capitale Washington.

A ogni Stato sono assegnati numeri differenti di voti, e quindi di Grandi elettori, assegnati in base a un sistema maggioritario. In tutto sono 538 e vanno a formare il Collegio elettorale che formalmente elegge il o la presidente. Il voto avviene a scrutinio segreto e senza vincolo di mandato. Ma la storia insegna che quasi mai i Grandi elettori si sono discostati dal partito che vanno a rappresentare. 

Altre due date: il 6 gennaio 2025 in cui nella capitale avverrà la conta formale dei voti e il 20 dello stesso mese, giorno nel quale la o il nuovo presidente degli Stati Uniti d'America si insedierà alla Casa Bianca. 

Ci sono altri tre candidati

Tra le file del Partito dei Verdi è stata scelta come candidata Jill Stein, mentre i Libertari hanno indicato Chase Oliver. C'è anche un candidato indipendete, ovvero il filosofo e attivista Cornel West, capace di "spaventare" i due candidati di punta. Il perché di questo potere risiederebbe nel fatto che, come sostengono diversi analisti, West, non legato a partiti politici o gruppi di riferimento, potrebbe catalizzare il "voto di protesta", ovvero il voto residuale che non potrebbe andare a Harris e nemmeno a Trump e quindi alternativo all'astensione. In questo senso, togliendo voti all'uno o all'altra potrebbe di fatto decretarnee la vittoria o la sconfitta. Soprattutto se si ammette che le ultime elezioni statunitensi sono state combattute fino alultimo voto. E queste promettono di non fare differenza.

Harris e Trump (Ansa)

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
17/10/2024 08:17:59


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