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L’augurio di Natale del vescovo della Diocesi Aretina Andrea Migliavacca

Il Natale 2024 coincide con gli 800 anni del primo presepio realizzato a Greccio da san Francesco

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Il vescovo Andrea Migliavacca ha incontrato oggi la stampa per scambiarsi gli auguri in vista del Natale ed estendere il proprio augurio a tutta la cittadinanza. “Vorrei collegare il messaggio per il Natale 2024 alla mia Lettera Pastorale “Strada facendo… andate e incontrate” – ha detto mons. Migliavacca -. Il Natale annuncia infatti una notizia sorprendente, quella che Dio per primo è venuto a incontrarci. Il mio auspicio è quello che ciascuno di noi possa scoprirlo nella propria vita. Un invito per tutti ad abitare oggi la sofferenza, la povertà, la malattia, la solitudine con gli occhi della speranza”.

Il Natale del 2024 è occasione anche per sottolineare gli 800 anni dal primo presepio realizzato a Greccio da san Francesco, “invito famiglie, comunità e parrocchie a fare il presepe, un modo per celebrare la venuta di Gesù in mezzo a noi. L’auspicio è che non sia soltanto bello, ma che possa aiutarci a mostrarci e comprendere che in questo presepe c’è posto per tutti, nessuno escluso, anche per te”.

Questo che ci apprestiamo a celebrare è purtroppo anche un Natale segnato dalla guerra. “Una guerra che non è lontana, ma che tocca anche la nostra vita e minaccia la fraternità universale. La guerra è infatti il contrario dell’essere fratelli tutti, non si può certo esserlo con le armi e il loro commercio” ha detto il presule, che poi ha aggiunto: “È importante anche utilizzare un linguaggio di pace che non alimenti i conflitti e il riarmo, ma che continui a ripetere che vogliamo la pace, che la vera vittoria è la pace. Quella del Natale è un’occasione per invocare e chiedere pace per tutti”.

Sarà purtroppo anche un Natale segnato dalla sofferenza di tante famiglie, provate dalla divisione, dalle difficoltà economiche e dei giovani. “La notizia che porta la venuta di Gesù – ha detto il vescovo della diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro - è che c’è Speranza. Il pensiero va quindi ai lavoratori, come quelli della Fimer che dopo anni di difficoltà hanno imboccato una strada positiva”, poi ha espresso “vicinanza a tutto il mondo del lavoro, imprenditori e lavoratori, segnati da situazioni di crisi”, inclusa quella del punto vendita della Pam del quartiere Tortaia ad Arezzo: “L’auspico è che venga fatto il possibile da tutti gli attori coinvolti affinché si arrivi a soluzioni congrue”. Infine, l’invito “a non abbassare mai la guardia sul fronte della sicurezza sul lavoro”.

In relazione al tema delle persone senza dimora e di coloro che dormono in strada il vescovo ha specificato che “l’accoglienza di uomini e donne in disagio abitativo e nuclei familiari viene fatto tutto l'anno nelle Case di accoglienza San Vincenzo e Santa Luisa e negli appartamenti solidali gestiti dalla Caritas diocesana per mezzo del suo braccio operativo, l’associazione Sichem. Quello che viene comunemente chiamato dormitorio, è in realtà un servizio molto più articolato che dura tutto l’anno e che cerca di rispondere a un bisogno che in inverno diventa emergenza. Siamo consapevoli di alcuni limiti di questo servizio e con il direttore della Caritas diocesana, don Fabrizio Vantini, già in estate, ci siamo dati da fare per immaginare qualche nuovo luogo per ospitare questo servizio, magari aumentando i posti disponibili, ma per ora non siamo riusciti a trovare spazi adeguati. Al momento siamo riusciti a trovare solo spazi utilizzabili dopo una profonda ristrutturazione”.

Infine il vescovo si è soffermato sull’imminente apertura del Giubileo. “Il tema di questo Giubileo è ‘Pellegrini di Speranza’. Il Papa ci invita affinché sia occasione per portare speranza e a riportare giustizia ed equilibrio nella vita, nella natura e nelle relazioni. Il Papa invita a metterci in pellegrinaggio e attraversare la Porta Santa a Roma”.

Come diocesi il Giubileo verrà vissuto l’11 ottobre 2025 con un pellegrinaggio insieme a tutte le diocesi della Toscana, è già possibile iniziare a manifestare il proprio interesse alla partecipazione con i propri parroci. Altro momento vissuto a livello diocesano è il Giubileo degli adolescenti il 25-27 aprile; poi il Giubileo delle famiglie dal 30 maggio al 1° giugno e infine il Giubileo dei giovani dal 27 luglio al 3 agosto. Questo non toglie che a livello personale o di gruppo non si possa vivere il Giubileo attraverso gli appuntamenti proposti per le singole categorie. Il Papa apre il Giubileo con la Porta Santa nella notte di Natale, in diocesi verrà fatto sabato 28 dicembre alle 16.30 nella basilica di San Domenico in Arezzo e, dopo una processione, alle 17 inizierà l’Eucarestia in Cattedrale (in diretta su Tsd nel canale 85 e in streaming all’indirizzo www.tsdtv.it/live). Il giorno seguente ci saranno liturgie specifiche presiedute dai rispettivi parroci nella Concattedrale di Cortona (Ore 11) e nella Concattedrale di Sansepolcro (ore 18). Non sono previste Porte Sante nelle diocesi, ma ci saranno chiese giubilari, intese come luogo di incontro con la Misericordia di Dio e ottenere l’indulgenza. Nella diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro si è cercato di valorizzare alcuni tra i principali santuari del territorio e le varie zone della diocesi. Le chiese sono: Camaldoli, La Verna, eremo di Montecasale insieme alla Concattedrale di Sansepolcro, Castelnuovo Berardenga, Vertighe, santuario di Santa Margherita a Cortona e Cattedrale. A questi si aggiungono due luoghi segno, il primo è la chiesa di Rondine per richiamare l’impegno per la pace, specie nei giovani, il secondo è la chiesa dell’ospedale San Donato, luogo di presenza per chi ha bisogno della grazia e Misericordia di Dio, per i familiari dei degenti e gli operatori sanitari. Infine viene dato rilievo al carcere di Arezzo inteso come luogo di Misericordia di Dio. Sebbene non si tratti propriamente di una chiesa giubilare ospiterà una lectio divina del vescovo (19 marzo 2025, in diretta su Tsd) e forse un incontro in occasione del Corpus Domini.

Redazione
© Riproduzione riservata
13/12/2024 17:50:40


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