Montedoglio fa il pieno di acqua: quota massima, avviato il collaudo

Ore 6.10 di giovedì 13 marzo: la diga di Montedoglio ha raggiunto la sua quota massima di regolazione, (quota del livello d'acqua al quale ha inizio, automaticamente, lo sfioro nello scarico di superficie), condizione necessaria per il completamento del collaudo tecnico funzionale delle opere. Almeno quindici i giorni in cui l’invaso resterà attorno ai 393,60 metri sul livello del mare, garantendo al tempo stesso i regolari rilasci sul fiume Tevere. Operazioni che sono seguite passo a passo dall’Ente Acque Umbre Toscane (Eaut) e in particolare dall’ingegner Thomas Cerbini, responsabile della diga di Montedoglio.

Una notte in diga e poi?

“È andata proprio così, seppure avevamo previsto che giovedì sarebbe stato il momento giusto per toccare la quota massima della soglia sfiorante dello scarico di superficie, le precipitazioni della notte hanno consentito di arrivarci alle prime luci dell’alba. Alle 6.10, quindi, Montedoglio ha iniziato a recapitare le acque all’interno del canale fugatore dello scarico di superficie e quindi è stata conseguita la ‘condicio sine qua non’ per il completamento del collaudo tecnico funzionale dell’impianto. Il livello idrico dell’invaso ha avuto un incremento di 30 centimetri in 10 ore. È di fatto un giorno di estrema soddisfazione, per me in qualità di ingegnere responsabile della diga, e per tutto l’Ente Acque Umbre Toscane”.

Come siamo arrivati a questo momento?

“All’indomani dell’ultimazione dei lavori di ripristino dello sfioratore di superficie e del relativo collaudo statico e tecnico-amministrativo delle opere in cemento armato, il 21 febbraio 2023 è stata autorizzata dalla Direzione Dighe competente del MIT la ripresa degli invasi sperimentali”.

Di cosa si tratta?

“Sono stati previsti due step prima di arrivare alla quota massima di 393,60 metri sul livello del mare: il primo prevedeva il raggiungimento e il relativo mantenimento di una quota di livello pari a 388 metri sul livello del mare con sosta intermedia a 385, mentre il secondo finalizzato al raggiungimento della quota massima. Nel corso di queste sequenze di carichi e scarichi si sono succedute campagne di misurazione sulla base delle disposizioni fissate dal ‘Foglio Condizioni per l’Esercizio e Manutenzione’ dello sbarramento, approvato dalla Direzione Dighe il 16 febbraio 2023. La Direzione ha monitorato il comportamento della diga e del nuovo sfioratore alle quote di interesse, per attestarne il corretto funzionamento”.

E oggi Montedoglio effettua lo sfioro delle acque all’interno del canale

“Si e lo farà almeno fino alla prossima settimana quando è previsto l’arrivo in diga della Commissione di Collaudo del MIT che in primis dovrà stabilirne la durata effettiva; ovvero, se lasciare sfiorare l’invaso per tutti i 15 giorni come stabilito, oppure optare per un lasso di tempo inferiore.

Terminato questo periodo, cosa accadrà?

“Si procederà con una campagna di misure straordinaria di tutti gli strumenti installati e individuati dal Foglio Condizioni per l’Esercizio e Manutenzione dello sbarramento, e la quota idrica verrà abbassata con rilasci controllati. La Commissione di Collaudo, poi, dovrà esaminare tutti i dati strumentali registrati dall’inizio degli invasi sperimentali originari (anni 90’) fino ad oggi, per poi rilasciare, sulla base di una analisi ritenuta positiva del comportamento di tutte le opere, il tanto atteso Collaudo Tecnico Funzionale delle opere”.