Tim torna italiana, Poste Italiane sale al 24,81%

Acquisito da Vivendi il 15% per 684 milioni, 0,29 euro ad azione
Cambio storico ai vertici di Telecom Italia (TIM): Poste Italiane ha acquistato da Vivendi un ulteriore 15% del capitale ordinario del gruppo, per un corrispettivo di 684 milioni di euro, al prezzo di circa 0,29 euro per azione. Con questa operazione, la partecipazione complessiva di Poste in TIM sale al 24,81% delle azioni ordinarie e al 17,81% del capitale sociale, sancendo il ritorno di TIM sotto controllo italiano.
La transazione è parte di una strategia d’investimento di lungo periodo, che mira alla creazione di sinergie industriali tra Poste e il gruppo TIM, in settori chiave come telefonia, servizi ICT, contenuti media, energia, pagamenti e assicurazioni.
Vivendi cede: Poste guida il nuovo corso di TIM
L’uscita di Vivendi – che dopo la cessione scende al 2,51% – segna la fine di una fase critica nella governance del gruppo. Dopo anni di incertezze, scalate e tensioni con l’establishment italiano, il gruppo francese guidato da Vincent Bolloré si ritira dalla scena, lasciando spazio a una gestione a prevalente controllo pubblico, guidata da una delle principali aziende statali italiane.
Un’operazione strategica finanziata con risorse proprie
L’investimento è stato interamente finanziato da Poste Italiane mediante cassa disponibile e non prevede ulteriori incrementi di capitale, per evitare di superare la soglia che comporterebbe un’OPA obbligatoria. “Si tratta di un’operazione strategica – ha spiegato Poste – volta a creare valore per tutti gli stakeholder, promuovere il consolidamento del mercato delle telecomunicazioni e rafforzare il ruolo industriale del Gruppo”.
Verso nuove sinergie industriali e digitali
Poste ha confermato che è in corso una trattativa avanzata per l’accesso di Postepay alla rete mobile di TIM a partire dal 1° gennaio 2026, e ha annunciato l’avvio di valutazioni per possibili partnership industriali in ambito digitale e infrastrutturale. Le aree strategiche in cui si punta a sviluppare sinergie includono: Telefonia e infrastrutture di rete, servizi ICT e contenuti digitali, pagamenti elettronici e soluzioni fintech, energia e servizi assicurativi
Operazione soggetta ad approvazione Antitrust
La chiusura dell’acquisizione è prevista entro il primo semestre del 2025, ed è subordinata alla notifica all’Autorità Antitrust, in conformità con la disciplina sul controllo delle concentrazioni. L’operazione è stata supportata dalla fairness opinion di Rothschild & Co, in qualità di advisor finanziario di Poste.
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