I 2.500 lavoratori umbri delle telecomunicazioni scioperano per il contratto

L’astensione dal lavoro lunedì 31 marzo con presidio sotto la sede di Confindustria Umbria
Nella giornata di lunedì 31 marzo, anche in Umbria i lavoratori del settore delle telecomunicazioni incroceranno le braccia. Le sigle sindacali Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil hanno infatti indetto uno sciopero per un intero turno lavorativo per chiedere il rinnovo del Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro) Telecomunicazioni, scaduto ormai da oltre due anni. In concomitanza, per sostenere le rivendicazioni, i sindacati hanno anche organizzato un presidio sotto la sede di Confindustria Umbria, a Perugia, a partire dalle 10. A essere interessati dalla protesta, nelle due province, sono circa 2.500 lavoratori.
“Il confronto con le parti datoriali – fanno sapere le organizzazioni sindacali – è in una fase di stallo da dicembre. Se la discussione sulla parte normativa è stata molto accesa, ma al contempo proficua, trovando una sintesi su quasi tutti i punti oggetto di confronto, relativamente alla parte economica l’atteggiamento di alcune aziende capofila delle Telco ha determinato un’incomprensibile fase di stallo. È sempre più evidente che a causa della miopia del management delle aziende che ha guidato questo settore per anni, e la totale assenza di logica in prospettiva industriale di un settore strategico per il Paese, da parte dei vari governi succedutisi nell’ultimo decennio, il settore delle telecomunicazioni perde oltre un miliardo di ricavi all’anno. Sta emergendo chiara la rabbia delle lavoratrici e dei lavoratori, indisponibili a pagare le conseguenze delle scelte governative e manageriali. I fenomeni inflattivi dei precedenti anni hanno messo a dura prova il potere di acquisto, e con forza emerge la richiesta di un rinnovo di contratto che restituisca un giusto aumento salariale”.
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