Da amministratori umbri duri attacchi alle rinnovabili e rilancio del nucleare

Legambiente Umbria: tornate sulla Terra! Solo con le rinnovabili si vince la sfida
In questi giorni in Umbria abbiamo letto di un Sindaco e presidente di Provincia, Stefano Bandecchi, che decide unilateralmente che l’iter autorizzativo per un impianto agrivoltaico (cioè di un impianto che permette di integrare alla produzione agricola anche quella fotovoltaica) a lui non va bene perché l’esito non gli piace, lo vorrebbe annullare, e quindi scrive alla Regione, al Ministero dell’agricoltura, e forse anche all’ONU, affinché non venga più rilasciata l’autorizzazione che invece a norma di legge dovrebbe essere concessa.
Sempre nei giorni scorsi ci sono state anche le dichiarazioni di Antonio Ruggiano, Sindaco di Todi, un Comune che anni fa vinceva premi su premi per la qualità della vita, che afferma in una intervista che a lui gli impianti fotovoltaici proprio non piacciono e che piuttosto preferirebbe gli impianti nucleari nel suo territorio. Senza dimenticare che qualche mese fa aveva candidato il suo comune ad ospitare un inceneritore. Insomma meglio impianti nucleari e inceneritori, di tutto, purché non ci siano quegli odiosi impianti fotovoltaici. Badate bene, non solo gli impianti fotovoltaici di grandi dimensioni, proprio tutti, anche quelli sui tetti.
Questo genere di messaggi, oltre che essere discutibili e fattualmente incompatibili con le politiche europee, nazionali, regionali e alle indicazioni della scienza mondiale sui cambiamenti climatici e dell’IPCC (il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico), indirettamente legittima e giustifica gli enti pubblici a fare anche di peggio di qualche sparata in una intervista.
Intanto il Comune di Terni mette nero su bianco nel Dup 2026-2028 - il Documento unico di programmazione, che serve come guida strategica e operativa per la gestione del Comune, definendo gli obiettivi e le azioni da intraprendere nel prossimo triennio - che tra gli obiettivi del Comune c’è anche quello di “esplorare la possibilità di accogliere il nucleare, individuando un sito idoneo, come un’opportunità per abbattere i costi energetici per cittadini e imprese”.
Sempre a Terni poi, come ha denunciato proprio qualche giorno fa lo stesso assessore regionale Thomas De Luca su un post social, ad alcuni cittadini umbri che hanno fatto richiesta autorizzativa per realizzare un impianto fotovoltaico sul proprio tetto è stato risposto dalla Soprintendenza che non vanno bene perché non sono esteticamente gradevoli e perché “sono visibili da un drone o da satellite”. Una follia surreale, quasi peggiore di chi propone il nucleare oggi in Italia, perché ben più tangibile e dannosa come follia.
“Cari Amministratori, cara Soprintendenza – commenta Maurizio Zara Presidente di Legambiente Umbria – vi segnaliamo, qualora fosse sfuggito, che ad esempio l’Agenzia Europea per l’ambiente ha pubblicato in questi giorni uno studio secondo il quale i costi variabili di generazione dell’elettricità nell’UE potrebbero ridursi fino al 57% rispetto ai livelli del 2023, se verranno rispettati i parametri di riferimento al 2030 per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica. Le rinnovabili sono esattamente, quindi, la risposta più plausibile anche per cercare di abbassare le bollette oltre che per cercare di limitare il disastro dei cambiamenti climatici. Non è accettabile ed è stancante leggere di burocrati lunari secondo cui il fotovoltaico sui tetti è brutto se visto da un satellite, noi che stiamo sulla Terra ci siamo stufati di dover elemosinare quello che ci spetta, ovvero la possibilità di liberarci totalmente dalla dipendenza delle fonti fossili e di rendere le nostre bollette più sostenibili economicamente e ambientalmente, e da subito e non tra venti a trent’anni, forse (come pretendono i nuclearisti). Perché ricordiamoci che abbiamo il costo dell’energia elettrica più caro d’Europa e le nostre famiglie e le nostre imprese pagano i ritardi con cui il governo nazionale, le regioni e i comuni attuano la transizione energetica che è basata sulla realizzazione di impianti a fonti rinnovabili, gli unici che in breve tempo sono in grado di abbassare il costo dell’energia che tutti paghiamo. Chi si vuole attardare a parlare di nucleare, di unicorni e di altre amenità lo faccia, ma non ci faccia perder tempo”.
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