La Russia sotto assedio economico: cosa cambia con le nuove sanzioni Ue

Dal petrolio alle tecnologie: i settori coinvolti
L’Unione Europea ha approvato oggi, nel Consiglio Affari Generali, il 18° pacchetto di sanzioni contro la Russia per l’invasione dell’Ucraina. Dopo settimane di trattative, necessarie per superare lo stallo causato dalla Slovacchia, il nuovo pacchetto introduce misure rafforzate su petrolio, tecnologie, finanza e transazioni internazionali.
Tetto dinamico al prezzo del petrolio russo
Una delle principali novità riguarda il meccanismo del price cap sul petrolio russo trasportato verso Paesi terzi. Il sistema, già approvato in sede G7 ma fino ad oggi eluso in parte da Mosca, viene ora aggiornato con un meccanismo dinamico.
Il prezzo massimo sarà fissato con uno sconto del 15% rispetto alla media di mercato del greggio Urals, il benchmark russo.
Con i valori attuali, si scenderebbe da circa 60 dollari a 47,6 dollari al barile.
Blocco definitivo per Nord Stream 1 e 2
Viene introdotto un divieto totale di transazioni legate ai gasdotti Nord Stream 1 e 2, inattivi dal 2022 dopo il sabotaggio nel Mar Baltico.
Il divieto riguarda anche la fornitura di beni e servizi, impedendo di completare, manutenere o utilizzare le infrastrutture.
Stretta sulla flotta ombra e sui porti europei
La Ue colpisce anche la cosiddetta flotta ombra russa:
Altre 105 navi inserite nella lista nera
Divieto di attracco nei porti UE
Blocco dei trasferimenti nave-nave
Il numero totale di petroliere sanzionate sale a circa 400. Tre navi giapponesi vengono rimosse dalla lista.
Banche russe escluse da Swift e transazioni globali
Viene ampliato il blocco finanziario:
Il divieto di accesso a Swift per alcune banche diventa un divieto totale di transazioni
Altre 22 istituzioni finanziarie russe aggiunte alla lista nera
Limitazioni severe per il Fondo russo per gli investimenti diretti (Rdif) e le entità che lo finanziano
Inoltre, vengono inasprite le sanzioni anche per le società collegate allo Spfs, il sistema di messaggistica alternativo sviluppato dalla Banca centrale russa.
Stop ai derivati del petrolio russo da Paesi terzi
Come anticipato dal presidente Macron, la UE introduce un divieto di importazione di prodotti raffinati da petrolio russo, anche se provenienti da Paesi terzi.
Fanno eccezione:
Norvegia,
Regno Unito,
Stati Uniti,
Canada,
Svizzera
La misura mira a chiudere le scappatoie che permettevano a Mosca di esportare indirettamente il greggio.
Nuove sanzioni a soggetti terzi e fornitori di tecnologia
Sono 26 i nuovi soggetti sanzionati, di cui 11 non russi, accusati di:
Elusione delle sanzioni Ue
Fornitura di materiali al complesso militare-industriale russo
Tra questi figurano:
7 entità cinesi, (3 con sede a Hong Kong)
4 aziende turche
Blocco alle esportazioni di tecnologie critiche e materiali industriali
Il pacchetto introduce ulteriori divieti di esportazione:
Tecnologie a duplice uso, in particolare macchine CNC utilizzate per la produzione di missili Iskander
Metalli, plastiche, macchinari industriali e prodotti chimici
Estensione del divieto di transito per materiali legati a edilizia, trasporti ed energia
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