In Regione Toscana Giani dopo la vittoria sta lavorando alla composizione della giunta

Due figure sembrano certe, Monia Monni e Cristina Manetti
Dopo la vittoria Eugenio Giani é già al lavoro per la composizione della nuova giunta, un percorso non facile da percorrere per cercare di dare visibilità a tutta la Toscana. Un lavoro che richiederà sicuramente qualche settimana, al momento i nomi che trapelano tra i riformisti somo quelli di Barnini, Dika, Marras, Mazzeo, Puppa, Vannucci e l’ex sindaco di Prato Matteo Biffoni, recordman di preferenze con oltre 22mila voti. Dika, invece, potrebbe ottenere un incarico politico più che amministrativo. Sul fronte schleiniano, pesano i tre nomi “blindati” nel listino bloccato – Melio, Querci e Lorenzetti – affiancati da Bezzini, Boni, Franchi, Nardini e Puppa. Le indiscrezioni indicano due figure praticamente certe in giunta: Monia Monni, pronta a un ritorno come assessora esterna, e Cristina Manetti, ex capo di gabinetto di Giani, destinata a un assessorato (forse alla Cultura) in rappresentanza dell’area riformista pratese. La promozione di Manetti potrebbe segnare la strada di Stefania Saccardi, leader di Italia Viva. Per lei l’ipotesi della presidenza del Consiglio regionale, ruolo che le consentirebbe di restare protagonista. In maggioranza anche Irene Galletti (M5S), alla prima esperienza di governo. Quanto alla sinistra di Avs, la rappresentanza dovrebbe spettare ai Verdi, con l’ipotesi di Andrea Fallani, sindaco di Sesto Fiorentino, come assessore della costa, data la mancata presenza di Livorno nella mappa politica della nuova giunta. Infine, restano da definire gli equilibri interni al Pd. A Pisa, commissariata, il riformista Mazzeo ha contenuto l’avanzata dell’orlandiana Nardini, che difficilmente avrà un ruolo di rilievo. Giani spinge invece per la riconferma degli uscenti Marras e Bezzini, mentre il nome dello schleiniano Filippo Boni resta in sospeso per i delicati equilibri interni e le possibili sostituzioni in Consiglio.
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