Buona annata per il vino in Umbria ma cala il prezzo dell'uva

Preoccupazione anche per i nuovi dazi negli Stai Uniti
Il nuovo listino della Borsa merci della Camera di Commercio dell’Umbria, aggiornato al 14 ottobre, fotografa una vendemmia tra luci e ombre. La produzione é in crescita e di qualità, ma il valore riconosciuto ai produttori di uva continua a scendere, con un calo che in alcuni casi sfiora il 31,8% rispetto al 2024. I dati mettono in luce una crisi generalizzata, con i vini rossi a denominazione tra i più penalizzati. Fanno eccezione solo le uve di Trebbiano spoletino, che registrano un forte aumento, con un più 64,8 per cento dovuto però esclusivamente alla scarsità dell’offerta, scesa ai minimi storici. Il Sangiovese viene pagato tra 26 e 30 euro al quintale, con una media di 28. Il Merlot oscilla tra 28 e 30 euro (media 29), stesso intervallo del Cabernet sauvignon. Il Sagrantino, vino simbolo della regione, mantiene valori più alti: tra 100 e 140 euro al quintale, con una media di 120. Per le uve bianche, il Trebbiano si attesta tra 22 e 26 euro (media 24), il Grechetto tra 30 e 35 (media 32,5), fascia di prezzo condivisa con Pinot grigio, Chardonnay e Vermentino. Ben più alto il Trebbiano spoletino: tra 70 e 80 euro al quintale (media 75,5). Le percentuali di calo rispetto all’anno scorso sono chiare: Cabernet sauvignon, Merlot e Gamay scendono del 31,8 per cento, il Sangiovese perde il 30,9 per cento, il Trebbiano arretra del 23,8 per cento. Grechetto, Pinot grigio, Chardonnay e Vermentino si fermano al meno 23,5 per cento. Se a questi dati aggiungiamo il fatto che il consumo di vino in Italia si è più che dimezzato negli ultimi quindici anni, passando da 21,76 litri pro capite nel 2010 a 10,3 nel 2024. A questo si aggiungono il rallentamento economico in Paesi chiave come Germania e Francia e i dazi ancora in vigore da parte dell’amministrazione Trump, che penalizzano l’export verso gli Stati Uniti, uno dei mercati più importanti per le etichette umbre.
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