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Sottosopra: "mettiamo a nudo" Luca Gradi, assessore del Comune di Pieve Santo Stefano

In pensione dallo scorso marzo con un passato da funzionario di banca

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Sottosopra, la rubrica dove un personaggio pubblico viene “messo a nudo”. Una chiacchierata a 360° gradi nella quale vengono affrontate numerose tematiche, dalla vita privata al lavoro, dalla politica all’economia e tanto altro. Accendiamo i riflettori in questa puntata con Luca Gradi, 63 anni, in pensione dallo scorso marzo con un passato da funzionario di banca e assessore del Comune di Pieve Santo Stefano.

QUANDO HA INIZIATO A INTERESSARSI DI POLITICA?

“Anche se non ho partecipato a vita di partito, fin da ragazzo sono stato immerso nel mondo della politica. Mio padre era Adriano Gradi che è stato sindaco di Pieve Santo Stefano, poi capogruppo dell’allora Democrazia Cristiana in provincia di Arezzo. Si è occupato sempre di questioni politiche, ma molto sul pratico. Effettivamente, dal punto di vista personale, dal 2009 in poi con il primo mandato in consiglio: oggi sono alla quarta legislatura”.

CI DICA TRE COSE CHE RICORDA CON PIACERE DELLA SUA INFANZIA

“Sicuramente la bellezza di vivere in un paese circondato dalle montagne e dal verde, il fatto che mio padre era all’interno della Forestale io ho vissuto un’infanzia molto green nel vero senso della parola e non ‘farlocco’ come sta funzionando adesso. Amavo dire da bambino ai miei cugini che abitavano a Milano, che a Pieve Santo Stefano in qualsiasi via ti trovi vedi sempre il verde. Ricordo, poi, le amicizie delle scuole primarie e con alcuni siamo ancora oggi legati. Poi anche il mondo associazionistico locale dove ho sempre preso parte”.

CI DICE LA DIFFERENZA TRA UN COMUNISTA E UN FASCISTA?

“Mi sono laureato, diciamo per diletto da grande per mio gusto e passione, e ho studiato molto questi aspetti. Sostanzialmente la differenza iniziale non c’è perché Mussolini era il segretario del Partito Socialista all’inizio del ‘900, quando il Partito Comunista non esisteva. La differenziazione è stata un po’ sul nazionalismo però alla fine le politiche sociali, che in molti casi apprezzo sia quelle di sinistra che di destra, erano le stesse: troviamo la questione delle pensioni, la settimana corta, il salario giusto, assicurazioni, sanità e tanto altro. Gli obiettivi alla fine, magari erano nobili, ma da entrambe le parti sono finiti male se così vogliamo dire perché la parte violenta e non democratica ha preso il sopravvento”.

INVECE LA DIFFERENZA TRA IL CENTROSINISTRA E IL CENTRODESTRA?

“Attualmente c’è una differenza piuttosto marcata. Mia opinione e non voglio offendere nessuno: ritengo che in questa fase il Governo nazionale e particolare la premier Meloni, che è una donna in gamba al dì la del partito che rappresenta, la ritengo una grande leader che sta cercando con moderazione di portare l’Italia avanti e secondo me lo sta facendo bene; sia a livello di politica internazionale che interna ed economica. Guardiamo lo spread, il rating migliora, vediamo l’aumento dei posti di lavoro. Una volta c’erano poche differenze, mentre in quest’ultimo periodo noto che la forbice si è ampliata: la sinistra invece che andare a battere su vecchi temi, cari ma anche giusti, si sta troppo radicalizzando; quindi si sposta su posizioni estremiste e le più assurde del Movimento 5 Stelle. Spesso solo per arrivare ad una vittoria. Non si vince per vincere, ma con un progetto e non solo per la volontà di battere l’avversario che quasi diventa nemico”. 

A CHE ETA’ IL PRIMO BACIO?

“Oddio! Non presto, sui 20 anni”.

SCELGA I NOMI DI TRE PERSONE CHE CONSIDERA VERAMENTE AMICI

“Sono Francesco, Caterina e Fabio ma ce ne sarebbero tanti altri. Non è una classifica”.

CREDE NELLA MAGIA O NEL PARANORMALE?

“No, non ci credo anche se però credo che ci possa essere un al dì la; anche se non so se questo si può considerare paranormale”. 

IN CHE MODO HA AFFRONTATO LE CRITICHE O I MOMENTI DIFFICILI?

“Devo confessare che spesso e volentieri le critiche non le sopporto, o meglio spesso non tengono conto della fatica fatta per arrivare a quell’obiettivo. Se fatte in maniera costruttiva, però, vanno assolutamente prese in considerazione. Vorrei, però, che le critiche riconoscessero sempre l’impegno messo in campo: purtroppo non sempre questo accade”.

QUAL È IL SUO RAPPORTO CON I SOCIAL?

“I vari Facebook, Instagram e Twitter devo dire che li ho scoperti prima di altri. Credo che i social siano un elemento importante, ma che si sta molto imbarbarendo perché da la possibilità a chiunque – anche al più stupido, passatemi il termine – di poter dire le peggiori cose. Adesso il mio rapporto con i social è molto promozionale per il territorio che rappresento e cerco di non imbarcarmi in discussioni inutili e soprattutto senza senso”.

COME IMMAGINA IL SUO FUTURO TRA 5 O 10 ANNI?

“La mia vita in questo momento è cambiata, perché dopo 40 anni non lavoro più anche se sono impegnato con il Comune e le varie associazioni. Spero intanto di essere vivo, battute a parte: ho delle figlie che sono diventate grandi, una addirittura sposata; magari potrò diventare nonno, ci sarà da fare in quel senso lì”.

 

SI PUO’ FARE SESSO SENZA AMORE?

“Bo. Tutto può essere, come si dice tranne che l’uomo incinta. Certo, il sesso senza amore non è la stessa cosa”.

ALCOL E DROGA SONO DUE GRANDI PROBLEMI DEI GIOVANI: ESISTE UNA SOLUZIONE PER CALMIERARE QUESTO FENOMENO?

“Sono uno di quelli che scinde l’alcol dalla droga. Perché l’alcol è un grave problema, però la droga la vedo ancora peggiore: nel primo non c’è una delinquenza che ci lucra sopra, almeno in teoria, mentre invece sulla droga ci vive la gran parte di quella organizzata; quindi le varie mafie, ndranghete e tanto altro. Questo per dire che la droga la vedo come un grosso problema. Io sono di quelle persone che dice che la droga non andrebbe resa legale, perché si peggiorerebbe solo la questione. Detto questo le ricette posso essere di combattere le mafie, seppure mi rendo conto che detta così sia insufficiente”. 

PERCHE’ GLI ITALIANI SI SONO ALLONTANATI DALLA POLITICA?

“E’ un discorso complesso, che in poche righe non lo possiamo esaminare. Gli italiani si sono allontanati perché la qualità della politica non è stata all’altezza dei cambiamenti della società. Io ritengo e ribadisco quello che ho detto anche prima: secondo me l’attuale Capo del Governo sta un po’ migliorando la qualità della politica”.

NELLA VITA HA MAI TRADITO O È STATO TRADITO?

“Si, ma i tradimenti ci sono di tanti tipi”.

CON QUALE POLITICO NAZIONALE LE FAREBBE PIACERE FARE UNA BELLA CHIACCHIERATA?

“Ribadendo la mia stima per Giorgia Meloni, vorrei incontrare Giancarlo Giorgetti: secondo me è una delle persone che sta facendo meglio. Detto questo, visto che io sono amante de Lo Spino che di fatto è nato in casa mia e che ci sarebbe da rimettere in sesto la strada, forse vorrei parlare col Ministro Salvini e cercare di strappargli qualche risorsa”.

INVASO DI MONTEDOGLIO: RISORSA O PESO PER PIEVE SANTO STEFANO?

“E’ assolutamente un peso. Questa è la risposta secca. Anzi, ogni anno che passa è sempre di più un peso. Qui la Regione Toscana deve fare un cambio di passo netto”.

A CHE ETA’ IL PRIMO RAPPORTO SESSUALE?

“Avevo 23 anni”.

CON QUALE DONNA DELLO SPETTACOLO LE PIACEREBBE ANDARE A CENA?

“E’ una persona che di fatto ho conosciuto indirettamente, secondo me molto brillante: è Hoara Borselli”.

QUAL È IL CAPO DI BIANCHERIA INTIMA CHE LE PIACE IN UNA DONNA?

“Al primo posto mutandine e reggiseno: ex aequo”.

FAVOREVOLE ALLA RIAPERTURA DELLE CASE CHIUSE?

“In teoria no, ma in pratica sì. Perché risolverebbe tanti problemi di vario tipo. Se dovessi votare una legge alla fine, con molta titubanza, andrei a favore della riapertura”.

TIBERINA 3BIS: SIAMO NELLA GIUSTA DIREZIONE?

“Si, a questo punto sì. Anche perché iniziati i lavori il parlamento non potrà, che ricordo approvò all’unanimità l’ordine del giorno che istituiva i fondi per sistemarla, non andare avanti: non credo sia possibile dare una prima tranche di risorse e non portare a termine un lavoro già iniziato. Importante è che la provincia ci creda e ci segua: nell’ultima fase c’è voluta un po’ d’insistenza per fare in modo che i lavori iniziassero”.

QUALI SONO I SUOI HOBBY PREFERITI?

“Mi piace la musica, canticchio; quindi canto nel coro di Pieve Santo Stefano. Suono il pianoforte: quindi la musica sicuramente”.

QUANTO È IMPORTANTE IN UN COMUNE COME PIEVE SANTO STEFANO IL TESSUTO ASSOCIATIVO?

“Determinante. Il tessuto associativo di Pieve Santo Stefano sopperisce alla carenza di risorse che i piccoli Comuni hanno: questo vale per Pieve, ma anche per tutti gli altri della Valtiberina che io conosco molto bene. Il mio lavoro in banca mi ha portato a lavorare su tutti i territori: per tutti e 7 i Comuni della Valtiberina Toscana ritengo che il mondo associativo sia determinante”.

QUAL È IL LUOGO PIU’ BIZZARRO DOVE HA FATTO L’AMORE?

“Non ho luoghi particolari, dico sulla spiaggia forse”.

CI DICE I NOMI DI TRE POLITICI DEL PASSATO E TRE DEL PRESENTE CHE LEI APPREZZA IN MODO PARTICOLARE

“Del passato dico Amintore Fanfani, Enrico Berlinguer e Giorgio Almirante. Mentre del presente Giorgia Meloni, Giancarlo Giorgetti e Carlo Calenda”.

PIEVE CLASSICA È UNA SUA ‘CREATURA’: COME È NATA L’IDEA E CHE REALTÀ È OGGI?

“È nata da un’idea di Andrea Sari che la propose nel 2014 e io la sposai in pieno. Sta proseguendo con l’aiuto del Coro Altotiberino e del Comune che gli concede il patrocinio. Sta andando avanti bene e in parte si sta modificando anche perché cerchiamo di ampliare quello che è il range delle tipologie di musiche: prima era solamente musica classica e musica lirica ora puntiamo molto anche su cantautori classici oppure su esperienze musicali di vario tipo; non ci fermiamo di fronte a niente. Stiamo predisponendo il programma del 2026, ci sono contatti ma ancora è presto per dare anticipazioni”.

QUAL È LA COSA CHE LA FA IMPAZZIRE DI GELOSIA?

“Non sono geloso”.

QUALI SONO LE CARATTERISTICHE CHE DEVE AVERE UNA PERSONA CHE FA POLITICA?

“L’empatia con la gente e sapere che non è un compito fatto solo di parole, ma anche di fatti. Di certo la furbizia non deve appartenere all’identikit del politico”.

IL SUO PARTNER LE CHIEDE DI PROVARE UNO SCAMBIO DI COPPIA, COME REAGISCE?

“Direi proprio di no”.

QUAL È IL PIATTO CHE A TAVOLA NON MANGEREBBE MAI E QUELLO INVECE CHE PREFERISCE?

“Il lampredotto proprio non lo mangerei mai, mentre preferisco tanti altri piatti della nostra Toscana”.

QUANTO CONTANO PER LEI I SOLDI NELLA VITA?

“Importanti, ma non determinanti. Come si dice sempre quello che conta è la salute, ma anche la felicità che sta poi nelle piccole cose”

FAVOREVOLE AD UN COMUNE UNICO PER LA VALTIBERINA?

“Bella domanda. Il problema della Valtiberina è che ci sono delle questioni anche fisiche e di dimensioni, Comuni piccoli con altri più grandi: se si fosse 7 Comuni in condizioni del tutto simili potrei dire anche di sì; non sarebbe facile. Per come vanno le cose, però, in questa fase sarebbe la morte della Valtiberina in particolare per il recepimento delle risorse: a quel punto, di fronte al Governo, saremmo uno e non sette”.

LA DONNA LA PREFERISCI DEPILATA O NATURALE?

“Mamma mia. Se proprio devo dire, dico depilata”.

TRE PERSONAGGI DELLO SPETTACOLO CHE NON SOPPORTA?

“Preferisco non rispondere. Mi renderebbe antipatico nei confronti di qualcuno che poi li apprezza”.

LEI CREDE NELLA MERITOCRAZIA?

“Si, il merito dovrebbe essere premiato anche se mi rendo conto che non sempre è così”.

SECONDO LEI CON LA CULTURA SI PUÒ DAVVERO MANGIARE?

“Con la cultura si può mangiare, anche se a volta la si confonde per una ‘mangiatoia’. Qui mi piace fare un esempio. Aiutare con finanziamenti la cultura, il teatro, la musica è sicuramente importante però ad un certo punto la cultura deve andare con le sue gambe; questo per dire che deve essere solo un avvio. Per far capire meglio vado con una allegoria: la diavolina per accendere un fuoco è molto utile, però un fuoco non può andare tutta la vita a diavolina. A volte succede, per esempio nel cinema dove fior di film sono stati premiati con cifre grosse e poi non sono neppure entrati in sala, oppure con pochissimi spettatori”.

DOPO LA PENSIONE COME È CAMBIATA LA SUA VITA?

“È cambiata perché mi sono più impegnato in Comune e paradossalmente il tempo libero si è ulteriormente ridotto. Almeno per ora, anche se sono solo 5 mesi: ancora non mi sembra di aver smesso, la considero più una lunga ferie”.

QUALI SONO I VALORI PIU IMPORTANTI CHE LE HA TRASMESSO LA SUA FAMIGLIA?

“L’onestà, l‘educazione: direi che su questi due elementi ci stanno anche tante altre cose”.

QUAL È LA PRIMA COSA CHE FA AL MATTINO?

“Mi alzo e vado al bagno”.

COME GESTIRE IL PROBLEMA DELL’IMMIGRAZIONE?

“La risposta breve è… non così, come è stata gestita negli ultimi decenni. Di certo il problema non va sottaciuto perché l’immigrazione incontrollata non è gestibile: lo dice anche la storia, e la storia un po’ la conosco. Tutte le civiltà si sono rovinate quando l’immigrazione è diventata incontrollata. Io sono non per i muri, ma neppure per la libertà d’entrata: ci vogliono le porte e per entrare bisogna chiedere permesso. Questo sì”.

SE LE DICO IL NOME DI AMINTORE FANFANI, QUAL È IL PRIMO PENSIERO CHE LE VIENE IN MENTE?

“Che è di Pieve Santo Stefano, che fra le tante leggi giuste fatte c’è quella della montagna tuttora in vigore e per fortuna che c’è. L’unica vera legge green dello Stato italiano”.

SCUOLE E SANITÀ: PUBBLICHE O PRIVATE?

“Secondo me un mix. La cosa importante deve essere la qualità e il servizio erogato”.

QUAL È IL GENERE MUSICALE CHE PREFERISCE?

“Non ho un genere, quando un brano mi piace che potrebbe essere anche un valzer di Casadei oppure una musica classica, lo ascolto volentieri. Ma comunque ascolto un po’ di tutto e negli ultimi anni con Pieve Classica ho allargato anche le conoscenze musicali”.

L’ALTA VALLE DEL TEVERE CAPITALE ITALIANA DELLA CULTURA: UN PROGETTO DI UNIONE CHE ANDAVA PORTATO AVANTI?

“È stata una bellissima esperienza, probabilmente non capita fino in fondo da chi ha valutato. Parlando sportivamente, il primo turno lo avremmo potuto passare. Un peccato perché una candidatura multiregionale e così parcellizzata poteva essere interessante. Secondo me nel futuro potrebbe essere riproposta, alla fine l’Italia è piena di cultura: non trovo un paese che non avrebbe diritto ad averlo questo titolo”.

DOMANDA FINALE: DI QUESTI COMUNI CI DICA, CON LA MASSIMA FRANCHEZZA, UN PREGIO E UN DIFETTO:

AREZZO: Il pregio è la schiettezza, difetto ma che può diventare anche un pregio come dice Dante è l’essere Botoli Ringhiosi.

SANSEPOLCRO: Ciò lavorato, ho tanti amici e ci vivrei volentieri. Brava gente, persone per bene. Mentre tra i difetti, questo sì, essendo il paese più grande della vallata a volte si ha la presunzione di essere più importanti.

CITTA DI CASTELLO: il pregio è la simpatia, tra i difetti forse il dialetto che però mi fa sorridere.

SAN GIUSTINO: ho meno conoscenza, non voglio sbilanciarmi.

ANGHIARI: il grande amore per il proprio Comune, tra i difetti che si sentono slegati dal resto della Valtiberina.

BAGNO DI ROMAGNA: sono romagnoli e quindi hanno tutte le caratteristiche tra cui la schiettezza e la rapidità, difetti non mi vengono in mente.

UMBERTIDE: non ho elementi per dirlo. Conoscono bene le realtà musicali, su questo sono molto in gamba.

MONTERCHI: tra i pregi il grande tessuto associativo e mi viene in mente la recente sagra della polenta, difetto che forse non avendo industrie risolta un paese dormitorio nonostante ospita la Madonna del Parto.

Redazione
© Riproduzione riservata
26/10/2025 12:39:15


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