A novembre la prevenzione si mette i baffi

Sensibilizzare sulla salute mentale e la prevenzione dei tumori alla prostata e ai testicoli
Novembre è il mese della prevenzione e della salute maschile. Anche quest’anno, come nel 2024, al fine di sensibilizzare le persone sull’importanza di fare prevenzione, il Calcit Arezzo e l’Urologia dell’ospedale San Donato promuovono la “Camminata notturna in blu” che inizierà alle 20,45 al parco Giotto di Arezzo e che si snoderà su un percorso urbano di 5 km.
«Novembre è il mese della salute maschile, intesa come benessere psicofisico dell’uomo e come prevenzione della malattie urologiche quali tumore alla prostata e al testicolo ma anche per quanto riguarda la salute mentale – spiega il dr. Filippo Annino, Direttore UOC Urologia Ospedale di Arezzo -. L’iniziativa è nata alcuni anni fa negli Stati Uniti ed è conosciuta con il nome di “Movember”, parola che nasce dalla fusione delle parole inglesi "Moustache" (baffi) e "November" (novembre). Novembre è infatti il mese durante il quale gli uomini statunitensi si fanno crescere i baffi allo scopo di sensibilizzare e raccogliere fondi alla causa».
«L’idea di associare una camminata alla prevenzione – prosegue il dr. Annino - è anche uno stimolo all’applicazione di un corretto stile di vita che è alla base del mantenimento della salute. L’obiettivo di questa camminata è sensibilizzare sull’importanza di sottoporsi a controlli e ad una visita urologica per prevenire il tumore alla prostata che è uno dei più frequenti nella popolazione maschile. Diventa, pertanto, fondamentale controllarsi e rivolgersi all’urologo: controlli che si basano su un prelievo di sangue per effettuare l’analisi del PSA. La diagnosi precoce, infatti, permette di guarire completamente da questo tipo di tumore. Una sensibilizzazione rivolta, non solo alla popolazione maschile, ma anche alle donne affinché invitino gli uomini della propria famiglia a fare controlli e a rivolgersi all’urologo».
Quando fare i controlli? Per la prostata dai 45 anni in sù e se c’è familiare con tumore del seno o alla prostata l’età per i controlli si abbassa a 40 anni.
«Dobbiamo tenere alta l’attenzione anche sul tumore del testicolo che insorge in età giovanile (dai 15 ai 35 anni) – aggiunge il dr. Filippo Annino - e che, a differenza di quanto avviene per il tumore al seno, non prevede protocolli di screening ma può essere facilmente diagnosticato in fase iniziale educando i ragazzi all’autopalpazione, alla corretta consapevolezza del proprio apparato genitale e alle corrette abitudini igieniche e sessuali. E anche in questo caso i dati dimostrano che la diagnosi precoce permette di guarire con tassi superiori al 90%».
L’Urologia di Arezzo in collaborazione con il Consultorio di Arezzo sta attivando dei percorsi educativi nelle scuole e l’11 novembre è previsto un incontro degli urologi con i ragazzi dell’ITIS allo scopo di sensibilizzare su queste importanti tematiche e sulla necessità di fare una visita urologica.
«Il carcinoma della prostata è il tumore più frequente nell’uomo – spiega il dr. Carlo Milandri, direttore dalla UOC di Oncologia Medica San Donato di Arezzo - con circa 40.000 nuovi casi stimati in Italia per il 2024. L’incidenza tende ad incrementare con l’aumento dell’età. Grazie ai progressi sia in ambito diagnostico sia terapeutico è elevata la sopravvivenza attesa che è di oltre il 90% a 5 anni dalla diagnosi».
«Il tumore del testicolo, globalmente meno frequente, ha però ha un picco di incidenza tra i giovani – prosegue il dr. Milandri -. In Italia nell’anno 2024 si stimano circa 2000 nuovi casi. Anche per questa neoplasia l’impatto dei trattamenti fa sì che la sopravvivenza attesa sia elevata».
«Nel mese di novembre l’attenzione si accende anche sull’aspetto legato alla salute mentale nella popolazione maschile – conclude Annino - con problemi di umore che l’uomo non esterna per il timore di mostrare le proprie fragilità ma che sono alla base dell’alto tasso di suicidi: il 78% delle morti per suicidio in Italia sono uomini. Pertanto l’obiettivo è quello di sensibilizzare i familiari su eventuali campanelli di allarme cui prestare attenzione per aiutare i propri compagni o figli a chiedere aiuto».

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