Notizie dal Mondo Sanità

Dopo 40 anni riappare il virus cugino dell’Ebola: rischio focolai fuori controllo

Il virus torna a infettare l’uomo

Print Friendly and PDF

Nel profondo sud dell’Etiopia, ai confini con il Sudan del Sud, le autorità sanitarie hanno confermato un pericoloso focolaio di Marburg virus disease (MVD), una delle malattie più letali mai conosciute. Nove casi accertati, diversi ricoveri in isolamento e un clima di allerta che cresce di ora in ora, preoccupando anche la comunità internazionale. Il 14 novembre il laboratorio nazionale di riferimento ha dato conferma dei casi, e la notizia è rimbalzata immediatamente ai vertici dell’Africa CDC, che ha attivato le procedure d’emergenza.

“È stato identificato il virus Marburg,” ha dichiarato l’agenzia sanitaria africana, descrivendo un agente patogeno capace di scatenare febbre alta, vomito, diarrea e gravi emorragie interne. Come l’Ebola, il Marburg si trasmette attraverso i fluidi corporei, e può uccidere fino all’80% dei contagiati. Le autorità etiopi hanno reagito con rapidità, ma la vicinanza a zone sanitarie instabili come il Sudan del Sud lascia temere che il contagio possa varcare i confini.

Cosa sappiamo del virus e come si trasmette

Nel dettaglio, il Marburg è parte del gruppo dei filovirus: si trasmette attraverso il contatto diretto con fluidi corporei infetti, sangue, vomito, urina, ma anche superfici contaminate. Inoltre, l’incubazione va da due a nove giorni (secondo i dati Africa CDC), benché alcuni rapporti ne indichino fino a 21 giorni nei casi analoghi. Secondo l’agenzia africana, l’infezione richiede «contatto estremamente ravvicinato» e il salto iniziale dall’animale all’uomo mantiene ancora margini di incertezza.

Perché ora l’Etiopia e cosa sappiamo dell’origine

L’alert è scattato il 12 novembre, quando l’Ethiopian Public Health Institute (EPHI) ha informato Africa CDC della presenza di otto sospetti casi di febbre emorragica nella regione di Jinka. Poi la conferma: il ceppo virale presenta analogie con quelli individuati in Est Africa in passato. Le autorità etiopi hanno attivato sorveglianza rafforzata, indagini sul campo, controllo delle infezioni e coinvolgimento della comunità locale. Non è ancora chiaro il punto di ingresso del virus: si ipotizza l’animale (pipistrelli Frugivori) ma la catena precisa resta da definire.

Quali precedenti e il rischio per la regione

In passato recentissimo, ad esempio nel 2024, l’Ruanda ha registrato un focolaio da Marburg con 65 casi e 15 morti. In Tanzania nel 2023 era stato identificato un altro scalino dell’epidemia, a testimonianza che il virus non è semplicemente “storico”. Blocco: La minaccia per l’Etiopia è reale perché i confini con paesi dotati di sistemi sanitari deboli possono agevolare la diffusione transfrontaliera.

L’Africa CDC ha sottolineato che “stiamo lavorando insieme all’Etiopia per garantire una risposta rapida e coordinata”.

E ora? Quali misure e pericoli sul tavolo

Le contromisure attive includono l’impiego di kit PCR specifici per Marburg, equipaggiamento per la diagnostica genomica, formazione del personale laboratoristico, e uso di dispositivi di protezione individuale. Il trattamento resta di supporto: reidratazione orale o endovenosa, gestione dei sintomi. Nessuna terapia antivirale è approvata al momento.

Un’altra preoccupazione è la possibilità che il virus si diffonda nelle strutture sanitarie se le misure di controllo delle infezioni non sono rigide. In contesti con risorse limitate, questo scenario è più realistico. Infine, l’informazione alle comunità locali e il contenimento dei contatti rappresentano un aspetto chiave dell’intervento.

Restare allerta, ma senza isteria

Non serve panico, ma vigilanza. L’Etiopia ha agito rapidamente, cosa che aiuta a sperare in un contenimento tempestivo. Tuttavia, la mancanza di vaccini e terapia specifica ci ricorda che le malattie zoonotiche restano un rischio reale. Il mondo occidentale può trovarsi distante geograficamente, ma la globalizzazione sanitaria rende ogni focolaio un segnale da monitorare.

Fonte:

Ethiopia confirms first outbreak of Marburg virus disease | WHO | Regional Office for Africa

Immagine generata da un sistema IA

Notizia e foto tratta da tiscali.it
© Riproduzione riservata
18/11/2025 06:51:13


Potrebbero anche interessarti:

Ultimi video:

Crea un account o accedi per lasciare un commento

Bisogna essere registrati per lasciare un commento

Crea un account

Crea un nuovo account, è facile!


Registra un nuovo account

Accedi

Hai già un account? Accedi qui ora.


Accedi

0 commenti alla notizia

Commenta per primo.

Archivio Sanità

Vita più lunga del 25% e con un ottimo stato di salute, la scoperta di un team di scienziati >>>

Tumori, crescono casi tra millennials e generazione. L'allarme degli oncologi: pesano stili vita >>>

Allarme degli scienziati: “La prossima pandemia sarà scatenata dal virus dell'influenza” >>>

Vaiolo dell'Alaska, c'è la prima vittima. Che tipo di malattia è e come si trasmette >>>

Scoperta nuova variante ipermutata del Covid: dal Sudafrica arriva Ba.2.87.1 >>>

Arriva la nuova pillola anti-covid, promette una guarigione più veloce >>>

Negli Usa carenza di lassativi dopo un'impennata della domanda >>>

Hiv e non solo, in 10 anni infezioni sessuali in aumento >>>

Tumori: lo studio, efficace la chemio per cancro seno a casa con pillole a basse dosi >>>

Ok delle autorità Usa a prima pillola per depressione postparto >>>