Federico Caleri tedoforo di Poppi, la divisa sarà esposta nella casa comunale

La fiamma olimpica delle Olimpiadi invernali Milano-Cortina ha un po’ di calore del Casentino
Nei giorni scorsi Federico Caleri, grande sportivo e cittadino del Comune di Poppi, ha portato per 200 metri la fiamma a Volterra, arrivando fino alla piazza dei Priori, dove è stato acceso il braciere olimpico.
Con il numero 31 assegnato dall’organizzazione, ha passato la fiamma al suo successore e insieme agli altri 8 tedofori, ha completato la tappa toscana dell’11 dicembre.
“Un momento dal forte potere simbolico che, per uno sportivo come me, significa moltissimo. Si porta la fiamma per qualcuno, ma anche per qualcosa, quel valore e quel calore dello sport che può sostenere ogni essere umano anche nei momenti più duri della vita”, ha commentato Federico Caleri.
La divisa ufficiale da tedoforo, che Caleri ha indossato per l’occasione, verrà donata al Comune di Poppi e esposta nella sede comunale, a perenne ricordo di questo momento.
“Credo che certi momenti vadano fermati nel tempo proprio perché portano al futuro un messaggio di amicizia, collaborazione e di passione per i valori dello sport che è trasversale a tutte le culture e a tutte le generazioni”, commenta il Sindaco Federico Lorenzoni che con l’Assessore allo Sport Maurizio Maggi hanno invitato Caleri a portare la sua testimonianza al Gala’ dello sport di Poppi che si svoll’11 gennaio 2026 al Castello dei Conti Guidi.
Il tedoforo di Poppi è da sempre uno sportivo: “Ho iniziato da molto piccolo con lo sci da fondo e con le gare come Sci Club di Stia, il mio comune di nascita. Poi è arrivata la bicicletta e più tardi le maratone, il triathlon e l’Ironman. Lo sport mi ha sostenuto e ha creduto in me anche quando io ho vacillato. Spero che i giovani capiscano quanto sia importante praticarlo sempre”, racconta Federico che, a 54 anni, continua il suo percorso tra maratone (ne ha fatte 15), sci di fondo, Ironman (2 all’attivo) e skiroll durante l’estate.
La candidatura a tedoforo è stata possibile grazie all’azienda Baraclit dove Federico Lavora come ingegnere.
Caleri conclude dicendo: “Quella fiamma che devi passare in un bacio, è come una promessa. C’è tutto il senso dell’agone sportiva, ma anche della storia di ogni atleta, che dà tutto sé stesso per un sogno non di gloria, ma di amore per lo sport. Chi è atleta lo è per sempre “.
Con Federico Caleri, un altro casentinese ha avuto l’onore di portare la fiamma di questa edizione delle olimpiadi ed è lo stiano Renato Francalanci, che donerà la sua divisa al Museo dello Sci di Stia come segno di monito e partecipazione per le future generazioni di giovani sciatori.

Commenta per primo.