Anno nuovo, vita vecchia: il problema scuole a Sansepolcro è sempre aperto. Per il quarto anno consecutivo, gli alunni delle elementari sono costretti a frequentare la sede provvisoria presso il Centro Commerciale Valtiberino (nella foto) in aule ritenute inadeguate e ubicate nel contesto di una realtà – quella appunto del centro – nella quale non esiste il minimo spazio verde. La questione è oramai nota da tempo: in alcune aule le finestre sono sostituite da lucernari, con le classi che ruotano nel corso dello stesso anno scolastico per usufruire almeno di qualche mese di luce naturale; inoltre, all'ora di ingresso mattutina e anche all'uscita si creano ingorghi pazzeschi di veicoli e il traffico subisce continui congestionamenti. Molti genitori e semplici cittadini di Sansepolcro manifestano tutto il loro malumore nei confronti di questa situazione, che peraltro è anche molto onerosa per le casse comunali. In ultima analisi, quindi, le conseguenze vanno a ricadere nelle tasche dei cittadini, dal momento che a livello di affitti pagati siamo quasi a quota un milione di euro nell'arco di quattro anni, denaro che sicuramente andava gestito in maniera diversa visto che gli amministratori "piangono" sempre per i tagli che il governo centrale ha fatto nei confronti dei comuni. Accanto al risvolto economico, non certo secondario, c'è poi quello legato alle prospettive: di future scuole nuove non si parla più. E dire che la realizzazione del plesso scolastico, assieme a quella del secondo ponte sul Tevere, è stata il "cavallo di battaglia" di questa amministrazione ma, nonostante i numerosi proclami, nessuno è ancora in grado di indicare una data precisa su quando i bambini potranno tornare nelle vecchie sedi di Santa Chiara e del Campaccio, luoghi sicuramente più idonei dal punto di vista della logistica e della funzionalità, ma resta sempre il problema principale di definire con chiarezza dove e quando verrà costruito il nuovo edificio; un progetto, questo, del quale si parla da oltre dieci anni e che continua tuttavia a rimanere chiuso nel cassetto fin dai tempi delle vecchie amministrazioni. E' anche vero che l'assessore all'Istruzione del Comune biturgense, Luisanna Alvisi, durante la conferenza stampa di fine anno ha indicato due scadenze per il rientro degli alunni nelle vecchie sedi: la De Amicis a Santa Chiara nel settembre di quest'anno e la Collodi al Campaccio nel settembre del 2012. Anche dando per scontato che i tempi venissero rispettati, in ogni caso molto lunghi in considerazione dei lavori che dovevano essere effettuati, nulla comunque emergerebbe all'orizzonte sul plesso scolastico nuovo. E' questo l'aspetto che più di ogni altro alimenta la preoccupazione e la protesta del cittadino di Sansepolcro, cioè la mancanza di una soluzione al problema; si è parlato più volte di luogo in cui poterla edificare, di parametri da rispettare in base alle moderne disposizioni, ma poi tutto rimane lì. Un elemento fondamentale di ogni realtà, quale è appunto la scuola, che vive in una condizione da molti paragonata a quella del terzo mondo o quasi; inaccettabile per una città come Sansepolcro. Le lamentele dei cittadini e dei genitori non si esauriscono qui – non si capisce il perché dal 22 novembre, quando si è approvato il Piano Strutturale l'attività amministrativa sembra essersi congelata, non possono essere una giustificazione le festività natalizie o i fatti accaduti alla diga di Montedoglio, in quanto queste problematiche hanno investito anche altri comuni, ma i medesimi hanno continuato la loro attività – la città resta in attesa di risposte, i problemi che devono affrontare i bambini e i loro genitori devono essere risolti con celerità e per una volta sarebbe auspicabile che maggioranza ed opposizioni lavorassero assieme e non strumentalizzando il tutto.
Redazione
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14/01/2011 06:54:36
stanley
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17/01/2018 19:06:21