Vino moscato passito di Pantelleria
Tutt'oggi questo vino viene riconosciuto come prodotto di pregio notevole e la sua denominazione è stata riconosciuta già a partire dal 1971. Il disciplinare di produzione è molto rigoroso e prevede che venga ottenuto con le uve del vitigno zibibbo che devono subire l'appassimento o direttamente sulla pianta o, in parte, al sole dopo la raccolta. Inoltre non è ammessa nessuna aggiunta di altre sostanze per l'arricchimento del mosto e, una volta prodotto deve rimanere in cantina fino al luglio dell'anno successivo. Il disciplinare infine prevede che può essere messo al consumo solo in recipienti di vetro tappati rigorosamente con il sughero.
E' un vino che può essere logicamente prodotto solo nell'Isola di Pantelleria in provincia di Trapani e che è divenuto da tempo un prodotto ricercato anche come vino da meditazione per il suo sapore dolce, aromatico di moscato e per il suo profumo caratteristico, fragrante sempre di moscato.
Si abbina spesso ai formaggi erborinati accompagnati da confetture e ben si presta in abbinamento ai dolci da forno compresi altri dolci sempre di origine siciliana come ad esempio la pasta di mandorle. E' un vino che si serve a temperatura di 10-12°C e, una volta che sia stata aperta la bottiglia, conviene arrivare al suo consumo totale per evitare di perdere profumo e sapore durante una eventuale conservazione.
Il suo riconoscimento è legato ad una precisa etichetta che deve riportare la menzione della denominazione di origine controllata accanto a tutte le altre indicazioni previste per legge, quali: regione di provenienza, varietà di vitigno e zona di coltivazione, nome dell'imbottigliatore e relativo codice numerico oltre all'indicazione del lotto di appartenenza.
Tutti questi parametri contribuiscono, come è facile comprendere, a rendere il Moscato di Pantelleria, un vino notevolmente pregiato.
Commenta per primo.