L'attribuzione del San Sebastiano a Piero della Francesca: in attesa del riscontro scientifico, una bella operazione mediatica

"Anche il dibattito accademico ha acquistato linfa nuova", ha commentato l'assessore biturgense Gabriele Marconcini
Piero, non Piero: è lui l'autore del San Sebastiano esposto nel piano museale dedicato alle Sinopie? Sì, no, forse ... Mercoledì prossimo, 12 ottobre, il 524esimo anniversario della morte del sommo artista di Sansepolcro si trasformerà in una sorta di omaggio solenne: riapertura della Casa, sede della omonima Fondazione, con tanto di sale multimediali e riproduzioni delle sue opere. Vista la situazione, si tratta di un evento a tutti gli effetti, ma quello di venerdì ha già avuto una grande risonanza mediatica, perché quando a parlare è Vittorio Sgarbi non può essere diversamente. Se insomma si voleva agitare la grancassa, l'obiettivo è andato perfettamente in porto, con diffusione della notizia in tutta Italia. Pertanto, al museo civico di Sansepolcro sono conservate quattro opere certe di Piero della Francesca – la Resurrezione, il polittico della Madonna della Misericordia, il San Giuliano e il San Ludovico da Tolosa – più una quinta "presunta", il già citato San Sebastiano che, al di là dell'autore, merita davvero di essere ammirato. Sgarbi va dritto, Comune e Soprintendenza frenano: "L'attribuzione non è certa e l'opera è in visione", ha detto la dottoressa Paola Refice. Con un'aggiunta della dottoressa Mariangela Betti, direttrice dell'Istituzione Biblioteca, Museo e Archivi Storici: "È un'opera nota, che è sempre stata apprezzata, ma che ancora non ha una firma precisa e che necessita anche di adeguati restauri". Non a caso, la targhetta a fianco riporta la scritta "anonimo del XVI secolo, con ispirazione pierfrancescana". Sgarbi è stato invitato a tornare al Borgo dal sindaco Mauro Cornioli, ma lo scenario che si è spalancato quasi all'improvviso assume un'importanza ben superiore alla visibilità della quale Sansepolcro e il suo museo hanno beneficiato e questa forma di pubblicità ha ridestato l'opinione pubblica biturgense: "Speriamo ora di avere riscontri anche sul piano scientifico – ha commentato l'assessore alla cultura, Gabriele Marconcini – e comunque il dibattito accademico ha riacquistato linfa nuova. Siamo davanti a un'opera che, nella sua bellezza, crea in effetti un eccezionale dubbio sul piano oggettivo". Con un ulteriore risvolto: "La frazione di Gricignano si ritrova automaticamente rivalutata nella sua posizione – sottolinea Marconcini – perché è dalla sua chiesa parrocchiale che l'affresco è stato staccato e perché nella collocazione originaria è rimasta la scritta "fecit", attraverso la quale si potrebbe risalire all'autore. C'è anche un aggancio storico a Piero e alla sua permanenza a Gricignano nel periodo della peste a Sansepolcro. Insomma, un bel puzzle da tentare di ricomporre". E se il dubbio Piero-non Piero rimanesse perenne? A maggior ragione, il San Sebastiano diverrebbe l'ulteriore elemento di attrazione del museo civico.
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